25/09/2006 - 14:30:00 -
a cura di Senatore Giuseppe Caforio
La vicenda dei concorsi all’Aqp che tanto sta facendo fibrillare la politica pugliese, va rapidamente messa nei termini della normalità attraverso una serie di puntualizzazione da cui non si dovrebbe prescindere.
Mi risuona ancora nelle orecchie il monito del nostro Presidente Napolitano, un appello lanciato a Bari nella sua ultima visita, in cui invitava ad arginare più che mai gli sprechi della politica, ma questo garbato invito sembra già lettera morta. Infatti continua imperterrito il lavoro sotterraneo, di chi è al potere, per sistemare il presidente uscente dell’AQP magari in una fantomatica fondazione, un carrozzone con incarichi dirigenziali raddoppiati con conseguente innalzamento dei costi di gestione di un Ente che non gode certo di ottima salute. Tutto questo non può quindi non generare, nell’opinione pubblica, il sospetto più che fondato che si stia lavorando per un contentino al presidente uscente, dopo la figuraccia del bando di concorso per 201 posti di lavoro, un bando beffa fatto su misura per chi proveniente da altro ente avrebbe voluto sistemarsi nell’AQP. Alla faccia della speranza di tutti quei giovani che dal giorno dell’apertura del bando si sono precipitati ad inoltrare la loro istanza. Molti di questi, con ottimi requisiti ma senza esperienza lavorativa, dotati di tanta voglia di inserirsi nel mondo del lavoro, ma già bocciati a monte.
A questo punto sorgono spontanei i sospetti di lottizzazione interna o politica che spandono un’ombra sull’operato della Regione Puglia, tale da pregiudicare lo stesso impegno di trasparenza tante volte ribadito dal governatore Vendola, un impegno che dovrebbe andare in sintonia con il disegno di legge sulla trasparenza dell’assessore Guglielmo Minervini.
Alla luce di quanto valutato è opportuno dire no a questi giochi politici, se si sta pensando ad una sostituzione ai vertici per importare, ancora una volta, gli amici degli amici rossi non va bene. La tanto invocata trasparenza venga adottata e quindi si dia buon esempio cominciando con l’annullare il bando truffa e quindi riscriverlo con criteri che garantiscano la completa indipendenza dell’esito dalle possibili pressioni della politica, ma anche da quelle che potrebbero venire dall’interno dell’azienda per garantire posizioni consolidate o avviarne altre di più alto livello, fare quindi salva la coerenza di politici ed operatori dirigenziali che a parole fanno proclami di trasparenza e poi ne fatti vengono smentiti con azioni di bassa lega. Quindi cerchiamo di dare il buon esempio con parole e fatti, non deludiamo ancora una volta chi ci ha votato nella speranza di un futuro migliore.
E nel caso in cui a farcela siano per la maggior parte giovani, sarebbe opportuno, cosi come è stato fatto per l’Ikea, azienda privata, la Regione si facesse carico anche della formazione dei vincitori di concorso dell’AQP, per consentire a questi giovani, senza precedente esperienza professionale, ma con i requisiti per costruirsela, di poter accedere al lavoro, con lo scopo di ringiovanire il quadro dirigenziale dell’Aqp e promuovere le professionalità presenti in Puglia.
Dopotutto l’AQP è patrimonio della nostra Puglia e lasciamolo gestire ai pugliesi, magari giovani preparati armati di grande entusiasmo ed idee nuove.
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