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LETTERA APERTA AL MINISTRO BERSANI SUL RIGASSIFICATORE
29/09/2006 - 10:00:00 - a cura di Redazione
Signor Ministro, apprendiamo che alcuni rappresentanti della locale Confindustria e di Cisl, Uil e Ugl hanno chiesto, con un documento congiunto, di incontrarLa per caldeggiare la conferma dell’autorizzazione alla costruzione del rigassificatore che considerano un investimento positivo per «lo sviluppo industriale della Provincia di Brindisi». Affermazione questa palesemente da loro stessi contraddetta dalla richiesta, contenuta nel citato documento, di «giuste e opportune compensazioni per il territorio » che presuppongono quindi non vantaggi ma certo danni e pesanti rischi. Senza entrare nel merito delle argomentazioni a sostegno di tale richiesta, diciamo solo che la consideriamo strumentale e propagandistica perché rivolta a “compensare” o, qualora contro ogni buon senso fosse possibile, a mortificare con l’ottenimento di un incontro personale l’analoga iniziativa dei vertici delle Amministrazioni locali e della Regione Puglia che sono stati purtroppo ricevuti solo a livello tecnico da funzionari ministeriali. Alla luce di quanto accaduto durante l’ultimo incontro “tecnico”, crediamo opportuno richiamare la Sua attenzione sui seguenti punti: il “no” al rigassificatore a Brindisi non è un rifiuto ideologico ma si fonda su ragioni collegate all’assoluta incompatibilità dell’impianto (che dovrebbe sorgere nel porto di Brindisi a ridosso della città) con le più elementari esigenze di sicurezza a tutela dei cittadini e con le linee di uno sviluppo della economia locale capaci di correggere modelli sbagliati che hanno provocato le crisi e la disoccupazione che è sotto gli occhi di tutti; la scelta per un nuovo modello di sviluppo economico ed il conseguente “no” al rigassificatore sono state sostenute da massicce manifestazioni di popolo (che hanno visto sfilare per le vie di Brindisi migliaia di cittadini) ed hanno trovato il pieno consenso e la viva partecipazione di tutte le forze politiche e di tutto l’associazionismo laico e cattolico: un movimento che ha visto l’attivo protagonismo della CGIL, della Coldiretti e di tutti gli altri sodalizi sociali, culturali e professionali; le espressioni sindacali ed industriali favorevoli all’impianto sono estremamente minoritarie, ed appaiono culturalmente e politicamente legate alle logiche di gestione delle passate esperienze amministrative che hanno avuto esiti disastrosi per lo sviluppo e per l’occupazione e sono state perciò condannate dal voto popolare dopo il loro naufragio tra scandali ed inchieste giudiziarie; le scelte delle amministrazioni locali e della Regione Puglia che rifiutano l’impianto sono in linea con un preciso mandato elettorale ricevuto nelle recenti elezioni amministrativa e regionale e pongono un rilevante problema istituzionale ove si considerino le innovazioni apportate dalla recente riforma costituzionale che ha attribuito alla Regione (insieme allo Stato) la potestà di legiferare in materia di energia e che ha potenziato l’autonomia delle amministrazioni locali; il Governo dovrebbe tenere nel debito conto le scelte degli Enti locali e della Regione Puglia nonché gli impegni della sua stessa maggioranza che prima, durante e dopo la recente campagna elettorale politica sono stati pubblicamente assunti con precisi interventi dei massimi esponenti dell’Unione fra i quali gli onorevoli Prodi, D’Alema e Bertinotti; l’autorizzazione governativa alla realizzazione dell’impianto è stata rilasciata, male interpretando la normativa vigente, senza la prescritta Valutazione d’Impatto Ambientale e sulla base di consensi espressi dalle gestioni degli Enti locali dell’epoca con procedure irregolari che sono tuttora al vaglio della Magistratura penale. Le facciamo presente, signor Ministro, che le nostre ragioni meritano attenzione, rispetto ed accoglimento. Sono ragioni che hanno un ampio consenso bipartisan e che ancora una volta saranno riproposte con forza in una grande manifestazione popolare indetta, d’intesa con le Amministrazioni locali e con le forze politiche e sociali disponibili, per il prossimo 14 ottobre. Brindisi, 29 settembre 2006 Italia Nostra, Legambiente, WWF, Coldiretti-TerraNostra, Fondazione "dott. Antonio Di Giulio", Fondazione "Franco Rubino", Cobas, A.I.C.S., ARCI, Forum ambiente salute e sviluppo, Medicina Democratica, Comitato per la Tutela dell'Ambiente e della Salute del Cittadino, Comitato cittadino "Mo' Basta!", Comitato Porta d'Oriente
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