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I Parlamentari di centrodestra e il Rigassificatore
01/10/2006 - 21:10:00 - a cura di Redazione
Mercoledì 27 settembre u.s. con un “question time” alla Camera e giovedì 28 con una interpellanza al Senato i parlamentari locali del centrodestra hanno chiesto al Governo Prodi cosa intenda fare col rigassificatore a Brindisi. Per documentazione sulla vicenda di seguito i testi delle domande e delle risposte. ________________________________________________________________________________ Camera Deputati 27 settembre 2006: Question Time presentato dagli on.li LEONE, FITTO, VITALI, FRANZOSO e LAZZARI di Forza Italia. Risposta del Ministro per l’Attuazione del Programma SANTAGATA LEONE, FITTO, VITALI, FRANZOSO e LAZZARI. - Al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che: è stata autorizzata a Brindisi la realizzazione di un rigassificatore, nell'ambito dell'individuazione di fonti energetiche nel nostro Paese da parte del Governo, su conforme parere di comune, provincia e regione; a seguito di elezioni amministrative e regionali i nuovi vertici di quegli enti hanno manifestato il loro dissenso all'opera in questione, che, nel frattempo, è in corso di avanzato stato di costruzione; i vertici degli enti locali hanno minacciato le dimissioni nel caso in cui il Governo non blocchi l'iniziativa; in occasione della Fiera del Levante a Bari il presidente della regione Vendola chiese espressamente al Presidente del Consiglio dei ministri di dichiarare la volontà del Governo sul problema; istanza rimasta senza riscontro nell'intervento del Presidente del Consiglio dei ministri; assistiamo ad un balletto di posizioni francamente deprimente tra il Ministro Pecoraro Scanio, per il quale il rigassificatore non si farà a Brindisi, ed il Ministro dello sviluppo economico, per il quale la procedura autorizzativa è regolare e non vi sono ragioni per revocare le autorizzazioni -: quale sia la posizione del Governo riguardo alla questione di cui in premessa. (3-00249) (26 settembre 2006) GIULIO SANTAGATA: Devo premettere che il Governo ha concretamente espresso una posizione di favore riguardo alla costruzione di sistemi di rigassificazione; l'ha fatto recentemente e con chiarezza nell'ambito del cosiddetto decreto Bersani. Tuttavia, ci troviamo di fronte ad una situazione che presenta delle peculiarità, delle complessità anche procedurali non indifferenti: credo nasca da qui la gran parte del problema. L'autorizzazione alla costruzione ed esercizio per il terminale è stata rilasciata alla società Brindisi LNG dal Ministero delle attività produttive, di concerto con il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e d'intesa con la regione Puglia, in data 21 gennaio 2003; ciò, al termine di un processo autorizzativo condotto secondo le specifiche disposizioni dell'articolo 8 della legge di semplificazione n. 340 del 2000, con il parere favorevole espresso in Conferenza dei servizi da tutte le amministrazioni e gli enti locali intervenuti. Le nuove amministrazioni, subentrate prima alla provincia di Brindisi e poi al comune, hanno contestato la validità dell'assenso fornito dal Ministero delle attività produttive alle precedenti amministrazioni comunali e provinciali adottando delibere attraverso cui esprimono contrarietà al progetto. La provincia ha inviato un esposto alla procura della Repubblica di Brindisi, nonché alla Commissione europea, nel quale lamenta, tra l'altro, una violazione delle direttive sulla VIA nel corso del procedimento. La provincia di Brindisi ha diffidato il Ministero delle attività produttive a revocare l'autorizzazione in base al principio di autotutela ed ha impugnato al TAR la mancata risposta del ministero in tal senso, ottenendo una sentenza favorevole. La sentenza è stata impugnata presso il Consiglio di Stato ed in data 17 gennaio 2006 il Consiglio ha dato ragione al ministero, sostenendo che non è ammissibile un obbligo di riesame della decisione, nemmeno se chiesto da un'amministrazione pubblica, in particolare se a suo tempo partecipante alla Conferenza dei servizi, in attesa di mutamenti significativi della situazione di fatto e quando ormai si sono precostituiti i diritti di terzi. Lo stesso Consiglio di Stato, tuttavia, ha chiarito che è nella responsabilità dell'amministrazione procedente rivedere, ove ne ricorrano i presupposti, l'autorizzazione concessa mediante una nuova Conferenza dei servizi. La presidenza della regione Puglia ha scritto, in data 10 febbraio 2006, al Presidente del Consiglio dei ministri, ai ministri delle attività produttive e dell'ambiente e tutela del territorio e al Presidente della Commissione europea, chiedendo la revoca del provvedimento e l'assoggettamento alla procedura ordinaria di VIA. Il Ministero dello sviluppo economico ha incontrato il presidente della regione per valutare la situazione amministrativa del progetto, la posizione degli enti locali e le modalità di inserimento del terminale nel territorio, considerato anche che la regione Puglia ha presentato un piano energetico regionale in cui prevede la possibilità della realizzazione di un terminale di gassificazione sul proprio territorio, compatibilmente con i vincoli ambientali e le esigenze di sviluppo territoriale. PRESIDENTE. La prego di concludere. GIULIO SANTAGATA, Ministro per l'attuazione del programma di Governo. Ho quasi finito, Presidente. Da allora sono in corso numerosi incontri fra i ministeri competenti, gli enti locali, la regione, tutti mirati a valutare la richiesta di riapertura della Conferenza dei servizi e, conseguentemente, l'effettuazione di una procedura di VIA completa sull'impianto. Stiamo terminando il lavoro di questo tavolo e alla fine decideremo se riaprire o meno la procedura. PRESIDENTE. L'onorevole Vitali, cofirmatario dell'interrogazione, ha facoltà di replicare. LUIGI VITALI. Signor Presidente, signor ministro, ci dobbiamo dichiarare assolutamente insoddisfatti di questa risposta. Probabilmente, non siamo stati felici nell'esposizione della nostra interrogazione, che chiedeva di conoscere qual è la posizione reale del Governo su questo problema perché vi sono posizioni diversificate. Lei ci ha fatto l'illustrazione di cose che sappiamo, che sanno tutti, ma le devo dire una cosa che, invece, non sa il Governo: mentre sta cercando di decidere quello che si deve fare la Brindisi LNG continua tranquillamente i suoi lavori impegnando risorse imponenti che, ove mai questo Governo dovesse decidere di revocare le autorizzazioni, creeranno danni inestimabili per la nazione e per il paese. Allora, signor ministro, riteniamo che, tra il non decidere e il decidere male, sia peggio il non decidere, e questo è l'atteggiamento che sta assumendo questo Governo, che, se si ispirasse a princìpi di serietà, vieterebbe ai propri rappresentanti di venire a giorni alterni a dire tutto e il contrario di tutto. Un Governo serio ha la responsabilità di dire «sì» o «no» e di farlo subito. Questa vicenda è a voi nota da diversi mesi. Da quando vi siete insediati, avete aperto tavoli a destra e a manca e rischiamo di arrivare alla fine, quando avrete preso una decisione che non sarà più necessario osservare perché l'impianto sarà stato realizzato (Applausi dei deputati del gruppo di Forza Italia). _______________________________________________________________________________ SENATO DELLA REPUBBLICA 28 settembre 2006 Interpellanza del senatore Curto (AN) e risposta del sottosegretario allo Sviluppo economico Bubbico. CURTO (AN). L'interpellanza è stata presentata con l'intento di fare chiarezza su una vicenda, la costruzione di un rigassificatore nell'area di Brindisi, che ha provocato una lacerazione nel tessuto politico e sociale della città. La tensione è cresciuta dopo che, a seguito di un mutamento di maggioranze nelle istituzioni locali e regionali, è stato revocato il parere positivo della conferenza dei servizi alla realizzazione dell'impianto. La vicenda è delicata e complessa, perché investe i problemi dell'approvigionamento energetico e della sicurezza degli impianti e ha implicazioni rilevanti per la situazione economica della città. L'attuale Governo, che ha avuto finora un comportamento ambiguo, evidenziato da dichiarazioni contraddittorie di diversi Ministri, dovrebbe chiarire, con responsabilità politica e onestà intellettuale, se intende confermare o revocare il decreto di autorizzazione della costruzione del rigassificatore. BUBBICO, sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Il mutamento di indirizzo da parte delle istituzioni locali e regionali non risponde a logiche di schieramento politico ma raccoglie preoccupazioni diffuse nella popolazione. Nel caso in esame è stata seguita una procedura abbreviata di valutazione di impatto ambientale, che non ha consentito un confronto pubblico con gli interessi collettivi coinvolti, per cui è preferibile adottare una procedura rigorosa, estesa anche alle opere complementari, per fugare le legittime preoccupazioni della popolazione. Il Governo ritiene necessario dotarsi di questa infrastruttura per ridurre la dipendenza energetica del Paese, ma ciò deve avvenire nel rigoroso rispetto delle leggi e delle procedure poste a tutela dell'ambiente e della salute dei cittadini. È in atto una verifica da parte degli organi competenti cui spetta di esprimere un giudizio di compatibilità e solo in presenza di una diversa conclusione circa l'impatto ambientale sarà possibile revocare il provvedimento di autorizzazione alla costruzione del rigassificatore. CURTO (AN). Al Ministero dell'ambiente spetta la valutazione di impatto ambientale su lavori che tra l'altro sono già iniziati, ma compete al Ministero delle attivitàproduttive emanare ed eventualmente revocare il decreto autorizzativo. La necessità di coniugare sviluppo e rispetto dell'ambiente è ormai patrimonio di tutte le forze politiche ed è ingiusta la critica rivolta all'ex Ministro dell'ambiente, visto che la procedura di autorizzazione è stata correttamente rispettata. Poiché le ambiguità non sono state dissipate e il Sottosegretario non ha sostanzialmente risposto all'interpellanza, preannunzia ulteriori iniziative per costringere l'Esecutivo a chiarire il proprio orientamento.
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