04/10/2006 - 10:10:00 -
a cura di Redazione
La crisi di Conserve Italia preoccupa anche i Democratici di sinistra i quali hanno fatto proprio il problema coinvolgendo l’assessore alle Attività produttive, Dani Zuffianò affinché intessi una seire di incontri.
“Condividiamo la preoccupazione espressa sulla stampa su una possibile partenza di Conserve Italia”, spiega Anna Maria Scalera, segretaria dei Ds. “Chiediamo ai sindacati di avviare immediatamente ed in maniera unitaria confronti con i vertici della società per avere garanzie circa il futuro occupazionale dei lavoratori. Siamo già intervenuti nei confronti delle istituzioni e l’assessore alle Attività produttive chiederà all’azienda un incontro ufficiale, affinché quest’ultima rappresenti le problematiche reali e si possa insieme alle organizzazioni di categoria e agli altri livelli istituzionale, disegnare una strategia, anche in vista della programmazione comunitaria 2007/2013 e del 7 programma Quadro sulla ricerca e sull’Innovazione”.
Tuttavia Scalera evidenzia: “La difficoltà reale è che in questi anni Conserve Italia non ha avuto rapporti con il territorio, a partire dai produttori locali per arrivare all’Amministrazione Comunale, a cui non è mai stato consegnato un Piano Industriale. Credo invece che sia giunta l’ora che i soggetti interessati si siedano ad un tavolo”.
La sfida che propongono i Ds è quella consolidare la filiera agro-alimentare, ponendo più attenzione alle attività di trasformazione, sviluppando e promuovendo le produzioni tipiche, puntando sulla diversificazione del prodotto.
Quindi il segretario aggiunge: “Innovare e produrre in qualità, piuttosto che contenere i costi di produzione, è la formula vincente per ridare slancio e competitività ad un settore come quello agro-alimentare, generalmente a basso contenuto tecnologico e minacciato dalla concorrenza agguerrita dei paesi emergenti. E’ necessario potenziare l’attenzione alle tematiche della ricerca e della innovazione nel settore primario, per la sua notevole importanza sociale, economica e culturale. Un segnale di sostegno arriva dalla regione che ha compiuto lo sforzo di costruire una pianificazione strategica tra i fondi strutturali regionali e quelli dello sviluppo rurale”.
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