09/10/2006 - 10:30:00 -
a cura di Redazione
E’ naufragata a Mesagne la possibilità di creare una coalizione socialista a causa delle differenti posizioni politiche esistenti tra le varie compagini. Ad analizzare la situazione è Damiano De Punzio, segretario provinciale del Nuovo Psi, il quale commenta: “La possibilità di presentare nelle prossime consultazioni una lista unica dei socialisti è sfumata. Non ci siamo riusciti perché ognuno di noi ha rivendicato a se un ruolo di visibilità nei confronti degli altri partiti, peraltro alzando un muro di pregiudizio sul percorso politico che ognuno di noi ha seguito in questi anni. Nemmeno la proposta da me formulata di una lista autonoma e unitaria con un candidato sindaco socialista ha trovato spazio. Oggi assistiamo ad uno spettacolo poco edificante per la storia e la dignità politica dei socialisti dove ognuno chiede qualcosa per se, senza comprendere che l’opinione pubblica giudica i socialisti per quello che devono dare e non per quello che vogliono avere. Oggi la città vive un fase di progressivo declino della vita politica ed economica”.
Quindi De Punzio aggiunge: “Sono molti gli indicatori che testimoniano tale declino e l’analisi delle sue cause si sta consolidando. In primo luogo è venuto meno la tensione ideale che ha animato l’azione di governo del primo centro sinistra con la partecipazione leale dei socialisti. L’originaria spinta politica al rinnovamento e al dinamismo culturale del centro sinistra si è trasformata in un preoccupante e lesivo sistema di potere. Sotto il suo controllo si è ricondotto il sistema delle imprese locali, dell’associazionismo culturale e ricreativo, della cooperazione sociale e della produzione e persino le istituzioni scolastiche, i servizi sociali del territorio e le varie espressioni del mondo cattolico e delle sue gerarchie”.
Ed ancora: “La scomparsa, salvo eccezioni, delle aziende del comparto agroalimentare, la caduta di produttività dell’agricoltura, la sofferenza del commercio e dell’artigianato, l’aumento della disoccupazione e la comparsa preoccupante del fenomeno emigratorio, unitamente alla marginalità del sistema urbano, delle periferie connotano la caduta verticale dei livelli di vivibilità di una città che è bloccata nel suo sviluppo”.
Al termine dell’analisi De Punzio lancia delle precise accuse al sistema di governo del centrosinistra: “In sostanza – spiega - si è consolidato un sistema di privilegi a danno della crescita. E senza crescita diventa molto più difficile far prevalere i valori, la cultura e gli obiettivi sociali. Aumenta e consolida la frazione degli esclusi e corrode i legami di solidarietà. Personalmente non discuto la legittimità di un percorso rivolto a consolidare il consenso democratico, discuto invece dell’incapacità dei socialisti ad unirsi per proporsi come forza di rottura di uno schema di potere che va bene ai partiti che governano, ma è un male per la città. Davanti a questo stato di cose credo che sarà il Nuovo Psi a proporre, ancora una volta, una lista aperta, autonoma e riformista, per unire quanti credono che un nuovo progetto di città è possibile e che è giunto il momento di misurarsi alla pari sui tempi dello sviluppo e sul futuro della città. Altrimenti nella manifestazione di novembre decideremo una via alternativa da seguire”.
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