15/10/2003 - 13:05:00 -
a cura di Redazione
E’ stata inaugurata nella mattinata di ieri nella Galleria del Centro Commerciale Auchan di Mesagne, “Terra dei Messapi, il territorio in vetrina” uno strumento di marketing del territorio per promuovere i prodotti e l’artigianato locale. Il punto di promozione del territorio mesagnese è stato allestito utilizzando un’area prevista dalla convenzione stipulata qualche anno fa tra l’amministrazione comunale ed il Centro Commerciale Auchan.
“Lo spazio espositivo Terra dei Messapi – spiega l’assessore alle attività Produttive, Danilo Zuffianò - è dedicato a prodotti, marchi e a tutto ciò che di meglio Mesagne può offrire, anche in termini di turismo e cultura, ed è stato affidato con una convenzione al Consorzio di Difesa e di Valorizzazione delle Produzioni Agricole dell'Ambiente e del Territorio Rurale della Provincia di Brindisi per la promozione dei prodotti agroalimentari, del lavoro artigianale e delle tradizioni del territorio brindisino che ne valorizzerà la funzione curando i rapporti con la realtà produttiva mesagnese. Permettetemi di ringraziare i funzionari comunali Cosimo Saracino, Serena Mingolla, e Lucia Baldassarre che hanno permesso che ciò si potesse realizzare”.
Per il sindaco Mario Sconosciuto la vetrina: “Rappresenta un importante traguardo della città perché è uno strumento di raccordo tra il Centro commerciale e la città tenendo conto che sono due realtà con non possono vivere distinte ma si debbono integrare. La vetrina, quindi, rappresenta lo strumento affinché la città possa esprimere tutte le potenzialità turistiche, culturale, enogastronomiche e delle attività economiche, artigianali e commerciali esistenti”.
Tuttavia l’obiettivo principale dell’iniziativa è quello di legare le produzioni agricole al territorio. “Infatti – conferma Salvatore Ripa, presidente del Codivabri - Lo sforzo è quello di iniziare una attività di promozione di ciò che c’è già di importante a livello produttivo legandola alle tipicità locali che non sono solo agricole. Oggi si sta portando, culturalmente, la grande distribuzione a comprendere che deve legarsi al territorio affinché non lo considerano come terra di consumo”.
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