28/10/2006 - 10:31:00 -
a cura di Redazione
Le cartelle della tassazione del Consorzio di Bonifica dell’Arneo che in questi giorni stanno arrivando nelle residenze dei cittadini stanno nuovamente alimentando le polemiche circa i pagamenti delle stesse. Anni addietro a Mesagne circa duemila cittadini impugnarono la tassazione ed avanzarono ricorso giudiziario ottenendo l’annullamento delle stesse. Per gli anni precedenti il 2000, tuttavia, nessun ricorso poteva essere presentato, essendo i termini dello stesso trascorsi dopo i 60 giorni dalla notifica, per cui bisognava pagare. Chi non ha pagato oggi sta ricevendo gli avvisi di pagamenti.
Per fare luce sulla vicenda interviene l’ex difensore civico del Comune di Mesagne, Vincenzo Incalza, divenuto il punto di riferimento in tema di tassazione del Consorzio neretino il quale precisa: “Alla data della nomina di “Difensore Civico” della Città di Mesagne, nel gennaio del 2000, i termini per le proposizioni dei ricorsi contro le iscrizioni a ruolo di contributi afferenti gli anni dal 1997 al 1999 erano gia’ ampiamente scaduti e nulla risultava essere stato eseguito per sospendere la riscossione, tanto che l’esigibilità era diventata legittimamente operativa, nonostante evidenti, ma inefficaci rimostranze di diversa specie effettuate”.
Nell’aprile 2000, diversi proprietari di immobili assoggettati al contributo consortile, chiesero l’intervento del difensore per contrastare il potere impositivo da parte del Consorzio bonifica dell’Arneo. “Ancora una volta – aggiunge Incalza - sollecitato da un nutrito gruppo di contribuenti, desiderosi di porre fine a tale continua vessazione, coordinai le attività preliminari per proporre “ricorsi collettivi” dinanzi alla Commissione Tributaria Provinciale di Lecce ritenuta competente in materia. Munito del parere favorevole da parte degli Organi Istituzionali locali, fu individuato l’avvocato Antonio Damascelli, tributarista, per la difesa degli interessi dei ricorrenti, debitamente informati che i ricorsi potevano contenere solo tributi a partire dal 2000 nel rispetto dei termini sopra ampiamente chiariti”.
I tre ricorsi collettivi presentati hanno avuto il seguente dispositivo: “La Commissione dichiara manifestamente infondata la dedotta questione di legittimità costituzionale; accoglie il ricorso e dichiara non dovuti i contributi consortili di cui al ricorso”;
“Di tutto questo – conclude Vincenzo Incalza - esiste ampia e dettagliata documentazione depositata presso il Comune di Mesagne”.
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