09/06/2006 - 17:50:00 -
a cura di Redazione
“L’agriturismo pugliese ha bisogno di una nuova legge regionale – ha dichiarato il Presidente della Cia Puglia Antonio Barile, a conclusione dei lavori del convegno - La legge attualmente in vigore risale al 1985. Da allora il quadro normativo nazionale ed europeo è profondamente cambiato. Oggi l’agriturismo ha assunto una più forte centralità nei nuovi indirizzi della politica agraria, che punta sulla multifunzionalità dell’agricoltura e la valorizzazione dei territorio rurale. Un dato deve far riflettere oggi: su 1.010 aziende agrituristiche iscritte nell’albo regionale pugliese, solo 267operano effettivamente. Questo divario è dovuto soprattutto alla miriade di vincoli burocratici dell’attuale legislazione regionale che non favorisce lo sviluppo del settore. Il fenomeno agrituristico in Puglia ha assunto una grande rilevanza perché si va diffondendo la cultura dell'ospitalità rurale.”
Il Vicepresidente vicario della Cia Puglia Donato Petruzzi, nell’aprire i lavori del convegno ha dichiarato: “L’agriturismo non è un settore marginale dell’agricoltura, ma ne riveste vitale importanza. E’ un’ampia e bella vetrina per far conoscere i prodotti tipici e di qualità pugliese apprezzati dai tanti turisti italiani e stranieri che sono ospiti delle nostre aziende agrituristiche. La nuova legge quadro nazionale, recentemente approvata , è una buona legge e le regioni devono tenerne conto adeguandosi al più presto alle nuove direttive.”
“La Regione Puglia deve modificare rapidamente la vecchia legge regionale 34/85, - ha detto nella sua relazione introduttiva al convegno Giulio Sparascio, Presidente regionale di Turismo Verde, l’associazione agrituristica della Cia - prevedendo soprattutto le deleghe ai comuni e alle province per l’istruttoria delle pratiche. La nuova legge regionale deve prevedere che il rapporto di connessione e complementarietà dell’attività agrituristica con l’agricoltura deve tener conto del tempo lavoro e non più del reddito. Deve essere prevista, tra l’altro, una premialità in posti letto e tavoli a favore delle aziende agrituristiche che si dedicano alla produzione biologica e alle attività didattiche e sociali.”
Questa proposta di legge – ha evidenziato il capogruppo dei Ds in consiglio regionale Antonio Maniglio – nasce da una valutazione assolutamente condivisibile che è quella di creare occasioni di sviluppo e crescita senza creare modelli invasivi ma modelli che tutelino e valorizzino quello che c’è, le nostre risorse mare-arte-ambiente.
L’agriturismo rappresenta un importante veicolo di diffusione e valorizzazione delle produzioni tipiche e della filiera agro-alimentare – ha invece dichiarato l’assessore regionale Onofrio Introna, coordinatore regionale dell’Unione di centrosinistra –perciò dobbiamo puntare all’ampliamento della rete di ricettività rurale “di qualità” con un occhio alla difesa dell’ambiente e al recupero dello straordinario patrimonio della civiltà contadina pugliese.
Oggi siamo in condizioni di presentare una proposta di legge che dovrà essere approvata prima dell’estate – ha sottolineato l’assessore regionale alle risorse agro-alimentari Enzo Russo -. Già nei prossimi giorni è prevista la convocazione di un tavolo per rileggere la proposta prima di inviarla in giunta ed in consiglio regionale. È una proposta che vede al suo interno la dotazione necessaria a ridare dignità agli addetti ai lavori del settore agrituristico. Un settore che dovrà necessariamente tenere conto del connubio politica agraria comunitaria-sviluppo rurale puntando ad una agricoltura sostenibile.
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