09/11/2006 - 12:18:00 -
a cura di Redazione
I rigurgiti dei fenomeni di criminalità che da un po’ di settimane sono presenti sul territorio provinciale non lasciano impreparate le forze dell’ordine e la società civile che sull’argomento tengono alta l’attenzione. Certo, destano una certa preoccupazione i 250 individui usciti anticipatamente dalle carceri usufruendo del provvedimento dell’indulto, poiché potrebbe rinascere la piovra della criminalità organizzata, anche se il fenomeno è costantemente monitorato e controllato dalle forze dell’ordine come assicura il prefetto di Brindisi, Mario Tafaro.
“Sul fronte della criminalità organizzata – commenta il prefetto – posso assicurare che il fenomeno non è sottovalutato in quanto abbiamo già fatto una serie di servizi straordinari per individuare e reprimere, vedi ad esempio gli arresti dei giorni scorsi, questi fenomeni di microcriminalità e criminalità che provengono dai giovani”.
Eccellenza secondo lei perché sono presenti sul territorio queste bande di giovani sbandati.
“Le spiegazioni possono essere tante. Una di queste è che gli adulti non sono liberi di agire sul territorio perciò utilizzano questi ragazzi. Allora bisogna essere molto vigili, ed è questo l’appello che rivolto a tutti, per collaborare al fine di impedire che questi giovani possano essere organizzati e possano diventare un fenomeno da attenzionare, fenomeno che non assurga a livello di organizzazione criminale. Non si deve consentire che questa provincia, e la città di Mesagne, possano vivere esperienze di criminalità organizzata già vissute in passato”.
Quali, secondo lei, le strategie da attuare.
“Bisogna muoversi tutti insieme impedendo l’accumulo di capitali e colpire la malavita nel denaro, nella fonte economica e vitale della stessa. Solo in questa maniera si può impedire che siano finanziate organizzazioni di criminali”.
Quindi l’appello è che non bisogna mai abbassare la guardia.
“Certo. La cultura della legalità non significa soltanto reprimere il ragazzo che fa il furtarello o l’atto di vandalismo. Significa controllare che episodi di criminalità a vari livelli, dalla violazione della 488 all’utilizzo di manodopera in nero o allo sfruttamento illegale di extra comunitari, siano repressi sul nascere. Perchè illegalità è tutto questo, e tanto altro ancora, per questo bisogna colpire la criminalità radicalmente ed in maniera decisa per affermare la cultura della legalità. Ed il protocollo siglato a Mesagne tende ad evitare che le organizzazioni di criminali possano infiltrarsi negli enti locali. Infine spero che il sindaco Mario Sconosciuto possa costituire, quanto prima, anche in questo comune una associazione antiracket”.
|
DemoAgency