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Il Comune di Fasano vince una causa dopo venti anni
09/11/2006 - 14:02:00 - a cura di R. Cav.
Il Tribunale di Brindisi ha dato ragione al Comune di Fasano (difeso dagli avvocati Ottavio Carparelli, capo dell’Avvocatura comunale, e Maurizio Portaluri). Dopo circa un ventennio di controversie giudiziarie, la sentenza ha stabilito che il terreno espropriato dal Comune di Fasano, nella frazione di Montalbano, per realizzare una scuola, doveva essere considerato in zona agricola e non come sostenevano i proprietari, in zona ad edificabilità di fatto. Questo ha significato, per le casse comunali, un risparmio notevole dell’indennità d’esproprio da versare ai cittadini montalbanesi proprietari dell’area. I fatti. L’Ente locale occupava, con decreto d’urgenza, un terreno privato per realizzare una scuola pubblica, a Montalbano. Erano gl’inizi dell’Ottanta. I proprietari del terreno occupato dalla Pubblica Amministrazione, di notevole estensione, adivano la giustizia perché ritenevano del tutto inadeguata l’indennità di esproprio prevista e quantificata dal Comune. In particolare, mentre i proprietari sostenevano che il terreno di loro proprietà avrebbe dovuto essere stimato secondo un criterio di edificabilità di fatto, essendo ubicato in una zona pressoché interamente urbanizzata (e, quindi, con valenza edificatoria), il Comune sosteneva che il terreno avrebbe dovuto essere stimato secondo la vocazione e destinazione effettivamente agricola, come previsto dal Piano regolatore. Le conseguenze di tali differenti tesi non erano di poco conto dal punto di vista patrimoniale, in considerazione della significativa diversità di valore economico a seconda della destinazione edificatoria del terreno. Intanto, il Comune di Fasano metteva comunque da parte le somme necessarie per il pagamento della indennità di stima, corrispondente al valore agricolo del suolo. Durante il corso del giudizio civile innanzi al Tribunale di Brindisi, veniva ammessa la consulenza tecnica di ufficio al fine della stima del terreno, e venivano forniti dal consulente tecnico successivi chiarimenti; la consulenza tecnica concludeva nel senso della effettiva e legale destinazione agricola del terreno, con una valutazione sostanzialmente corrispondente a quella a suo tempo effettuata dal Comune. Così, l’Ente locale, da un lato ha tutelato l’interesse della collettività a vedere la frazione di Montalbano dotata di una scuola pubblica e, quindi, ha tutelato il diritto allo studio costituzionalmente garantito; dall’altro, i proprietari che hanno subito l’esproprio sono stati giustamente e legalmente compensati della perdita della proprietà, mentre il Comune non ha sopportato ulteriori esborsi finanziari, se non quelli previsti per legge, senza che – come spesso accade in tali casi - si siano determinati debiti fuori bilancio che possono comportare responsabilità contabili a carico dell’Ente.
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