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Le associazione ambientaliste ricorrono alla Corte Europea
26/11/2006 - 07:00:00 - a cura di Redazione
Ill.mo Signor Vassilios Skouris Presidente Della Corte Europea di Giustizia Lussemburgo Egregio Signor Presidente, apprendiamo dalla stampa che codesta Corte ha condannato l'Italia per inadempimento alle normative comunitarie non avendo sottoposto a procedura di valutazione ambientale il progetto relativo all'impianto di incenerimento di combustibili derivati da rifiuti e biomasse di Massafra, nella provincia di Taranto. Una decisione motivata dal fatto che l'Italia, avendo dispensato l'impianto dalla procedura di impatto ambientale, è venuta meno agli obblighi derivanti dalla direttiva comunitaria che regola la materia. Tale notizia ci incoraggia a farLe presente, signor Presidente, il caso ben più grave, per dimensioni dell’impianto e connessi pericoli, che si è verificato per la costruzione di un rigassificatore a Brindisi, nel porto in un area dichiarata ad elevato rischio di incidente industriale e a ridosso del centro abitato. E tutto questo senza l’espletamento della prescritta Valutazione di Impatto Ambientale. A conclusione del procedimento autorizzativo, la Regione Puglia e le Amministrazioni locali nonché l’intera popolazione interessata hanno finora contestato invano la decisione a suo tempo presa dal Governo chiedendo la riapertura della procedura per l’espletamento della valutazione impatto ambientale. Il Governo ha fatto sapere che approfondirà il caso ma nessuna decisione viene assunta mentre la ditta costruttrice Brindisi LNG (espressione dell’inglese British Gas) continua a svolgere nel porto i lavori per la costruzione dell’impianto. La situazione che si è venuta a creare è gravissima tanto che il presidente della Regione Puglia, on. Nichi Vendola, ha di recente scritto al Governo centrale affermando che “nel caso di future omissioni delle decisioni invocate, interpretabili nel loro significato come il venir meno di un comportamento di leale e costruttiva cooperazione istituzionale”, la Regione Puglia avvierà “ogni possibile iniziativa per impedire che l’intervento in corso di realizzazione prosegua in costanza della grave violazione delle regole poste a tutela di una gestione razionale ed ecocompatibile del territorio”. Lo stesso Presidente regionale Vendola ha ripetutamente affermato che la costruzione di un rigassificatore a Brindisi sarebbe un “crimine contro l’umanità”. Questo crimine, Signor Presidente, a Brindisi si sta malinconicamente consumando. Invitiamo perciò, per il Suo tramite, codesta Corte di fare quanto la normativa europea consente per censurare tale comportamento portando a termine la procedura d’infrazione a suo tempo giustamente aperta. Brindisi, 25 novembre 2006 Italia Nostra, Legambiente, WWF, Coldiretti-TerraNostra, Fondazione “Dott. Antonio Di Giulio”, Fondazione “Prof. Franco Rubino”, A.I.C.S., ARCI, Forum ambiente salute e sviluppo, Medicina Democratica, Comitato per la Tutela dell’Ambiente e della Salute del Cittadino, Comitato spontaneo cittadino “Mo’ Basta!”, Comitato Brindisi Porta d’Oriente.
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