28/11/2006 - 06:00:00 -
a cura di Redazione
La Camera di Commercio di Brindisi intende svolgere un ruolo attivo nella lotta alla criminalità organizzata e, in particolare, alle frange che gestiscono il racket delle estorsioni e l’usura. Lo vuole e lo deve fare a tutela delle migliaia di imprenditori, commercianti e artigiani che investono in questo territorio e che in molte occasioni diventano vittime senza trovare la forza ed il coraggio di reagire, di rialzare la testa.
I segnali che provengono dalla società civile brindisina non sono sempre rassicuranti. Ma non è un mistero che a Brindisi – come altrove – è diventato sempre più difficile combattere la paura determinata dalla pericolosità di queste organizzazioni malavitose e – perché no – da una sostanziale incertezza della pena.
Insomma, chi paga il pizzo e chi è caduto nella morsa degli usurai spesso non ha la forza di rialzarsi da solo.
Le forze dell’ordine in questi anni hanno svolto un ruolo determinante per arginare questi fenomeni e lo dimostrano le tante importanti operazioni di servizio portate a termine.
Ed è fondamentale anche l’istituzione di un maggior numero di presidi che consentono a Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza di avere un contatto diretto con i cittadini.
La realtà è che tutto questo potrebbe non bastare. Occorre un ruolo attivo della Camera di Commercio, delle altre istituzioni, al fianco delle associazioni antiracket e, tutti insieme, in sintonia con le forze dell’ordine. Un fronte unico da opporre all’omertà e che potrà concretizzarsi attraverso la riattivazione di un telefono verde, il monitoraggio di interi comparti produttivi e altre iniziative da concordare e condividere. Vogliamo contribuire, insomma, a ridare fiducia agli operatori economici, invogliandoli a guardare avanti senza timori, certi che lo Stato, le Istituzioni sono al loro fianco.
E’ per queste ragioni che abbiamo organizzato un convegno a tema ed abbiamo chiesto la partecipazione del Sottosegretario Rosato.
Nella presentazione dell’iniziativa probabilmente sono stati accentuati i toni, soprattutto nella titolazione di alcuni articoli, e questo potrebbe aver dato un’immagine distorta del mio pensiero e degli obiettivi che l’Ente camerale intende perseguire.
Per tale ragione, colgo l’occasione per ribadire che mai nessuno ha messo in discussione il gran lavoro svolto dalle forze dell’ordine e gli sforzi compiuti per ridare fiducia al cittadino.
Ho affermato che la malavita potrebbe aver cambiato sistema, nel senso che prima erano in pochi a pagare il pizzo, mentre adesso potrebbero essere in numero maggiore a pagare cifre più basse.
Un motivo in più per tenere desta l’attenzione su tali fenomeni, senza particolare enfasi – come invece è emerso attraverso la stampa – ma senza neanche minimizzarne la portata.
Proprio di questo abbiamo parlato a lungo anche nel corso dell’incontro che ho avuto nei giorni scorsi con i responsabili delle associazioni antiracket della provincia di Brindisi a cui va il merito di aver affrontato momenti difficili senza mai piegare la testa, anche a costo di ripercussioni personali.
Si tratta, a questo punto, di far funzionare la sinergia tra gli Enti, di supportare il lavoro svolto dalle forze dell’ordine e di creare le condizioni perché il cittadino abbia realmente un sostegno per vincere questa sfida e per liberarsi dal peso del malaffare.
Ed il problema, come si può facilmente immaginare, non riguarda solo le nostre aziende, ma anche i tanti possibili imprenditori che propongono nuovi investimenti ai quali bisogna assicurare tranquillità.
In questa direzione intendiamo operare e, ne siamo certi, saremo in buona compagnia visto il lavoro che è stato fatto sino ad oggi e gli incontri con il mondo produttivo che sostiene il questore in vari comuni della provincia.
Questa terra, caro Sottosegretario Rosato, ha già avuto la forza, con il sostegno determinante dello Stato, di sconfiggere l’ingombrante fenomeno del contrabbando di sigarette.
Anni bui, durante i quali la nostra economia risultava drogata dalla presenza di ingenti flussi di denaro. Ma a tutto questo si è posto fine, sia pure a caro prezzo e con la perdita di vite umane tra i tutori dell’ordine.
Ed è con la stessa determinazione che bisognerà continuare ad operare per restituire serenità alle nostre imprese e quindi per creare le condizioni ideali per lo sviluppo dell’intera provincia.
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