06/12/2006 - 09:00:00 -
a cura di REDAZIONE
“Non abbattete le palme attaccate dall’insetto killer perché possono essere salvate. E’ un peccato distruggere tante essenze”. L’invito arriva dalla signora Brigitta, una 63enne arzilla signora di origine tedesca, di professione allevatrice, che nel 2005 ha avuto le palme della sua azienda, ubicata lungo la provinciale che collega Brindisi a San Vito dei Normanni, intaccate dall’insetto ed è riuscito e debellare iniettando all’interno del tronco un veleno comunemente utilizzato per distruggere le pulci dai cani.
Il risultato è ottimo poiché a distanza di un anno la palma ha di nuovo la corona di foglie alquanto rigogliosa.
“Nel giugno del 2005 – racconta la signora Brigitta – una delle palme piantumate nel 1988 davanti alla mia abitazione ha iniziato ad avere un ingiallimento delle foglie che poco dopo sono seccate. Ho chiamato un agronomo di San Vito il quale mi ha detto che la palma era stata attaccata dal Rhynchophorus ferrugineus, questo il nome scientifico dell’insetto, che mangiava all’interno dell’albero fino a distruggerlo. L’insetto lo abbiamo anche visto all’interno delle foglie una volta che le abbiamo tagliate. L’agronomo mi ha detto che non c’era più niente da fare e che la pianta andava abbattuta e bruciata al fine di arginare l’invasione dell’insetto”.
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