08/12/2006 - 11:35:00 -
a cura di Redazione
Ormai è muro contro muro tra l’azienda “Conserve Italia” ed i dipendenti della filiale di Mesagne che da mercoledì sera hanno occupato l’industria conserviera poiché preoccupati dalla strategia adottata dall’azienda che ha dato inizio ad un trasferimento del prodotto inscatolato verso altri siti del Centro-Nord Italia. Per il prossimo 31 dicembre l’operazione deve essere completata. A questo punto aumenta in maniera esponenziale la preoccupazione dei dipendenti per il mantenimento degli attuali livelli occupazionali poiché c’è la reale preoccupazione che possono essere intaccati in maniera determinante.
Davanti ad una tale situazione i 25 dipendenti, assunti a tempo indeterminato, hanno deciso di occupare il conservificio bloccando il trasferimento del prodotto.
Una decisione invisa ai vertici aziendali che hanno fatto sapere ai lavoratori che, se non toglieranno il blocco, non si siederanno intorno ad un eventuale tavolo di concertazione.
Intanto ieri mattina presso la sede mesagnese di “Conserve Italia” si è svolta una affollata assemblea dei lavoratori cui hanno partecipato numerosi esponenti politici del centrosinistra oltre al sindaco, Mario Sconosciuto, e all’assessore alle Attività produttive, Danilo Zufianò.
Durante l’incontro è giunta la telefonata del governatore, Nichi Vendola, il quale ha assicurato ai lavoratori l’interessamento della regione Puglia ed ha delegato l’assessore all’Agricoltura, Enzo Russo, a seguire l’intera vicenda.
“Stamani ho telefonato al responsabile del personale di Conserve Italia, il dottor Pasquale Musso, evidenziandogli la nostra preoccupazione. – ha spiegato il sindaco Mario Sconosciuto il quale ha aggiunto - Ho avuto assicurazione che egli sarà qui il prossimo 18 dicembre per un incontro con le istituzioni e con le associazioni di categoria dei lavoratori. Ad oggi non è stata avviata nessuna procedura di mobilità. Certo c’è una situazione di difficoltà che intendono risolvere quanto prima. L’azienda è aperta ad una eventuale proposta di un piano industriale che possa valutare con serenità. Adesso bisogna lavorare, Comune, provincia, e prefettura per presentare una proposta concreta”.
A questo punto interviene Franco Facecchia responsabile della Rsu aziendale: “Sono trent’anni che lavoriamo in questa azienda, prima come Campana Sas e poi dal 1999 come Conserve Italia – dice il sindacalista – ed oggi chiediamo risposte certe. Non vogliamo divenire dei precari ne vogliamo essere messi fuori con tanta facilità”.
Profondamente ottimista sul futuro dei lavoratori Luigi Vizzino, segretario provinciale della Uila Uil, il quale evidenzia: “La vicenda sta assumendo toni drammatici. I lavoratori hanno deciso il blocco per uscire dalla situazione di estrema incertezza in cui oggi si trovano. Inoltre vogliono comprendere la reale intenzione dell’azienda. Tuttavia, se non si attiva un tavolo negoziale nazionale non potremo proporre un bel niente”.
Impegnato in prima fila l’assessore Danilo Zuffianò il quale precisa: “La solidarietà ai lavoratori non può bastare. Lo sappiamo bene. Ecco perché oggi siamo tutti qui per trovare soluzioni concrete. La protesta esplosa non era inaspettata perché più volte abbiamo sollecitato, invano, un incontro con l’azienda. Abbiamo proposto piani aziendali alternativi con la diversificazione del prodotto lavorato. Proposte che sono rimaste lettera morta”.
“Quella di Conserve Italia è una delle tante vicende che interessano il nostro territorio e che penalizzano i livelli occupazionale”. È quanto asserisce l’onorevole di Rifondazione comunista, Donatella Durante, la quale ha precisato: “Io mi muoverò per chiedere l’istituzione di un tavolo nazionale che metta insieme il ministero delle Attività produttive con quello delle politiche Agricole per affrontare la questione. Noi sosterremo le iniziative delle organizzazioni sindacali perché questa azienda ha usufruito di finanziamenti governativi ed è giusto che restituisca al territorio questo impegno produttivo”. E per il consigliere provinciale, Tony Matarrelli: “Già da lunedì in Provincia chiederemo un incontro con l’azienda affinché sinergicamente si riesca a non far chiudere questa realtà. La dismissione dei siti non è una soluzione per il territorio”.
Sulla stessa lunghezza d’onda Enzo Neve, presidente di Confartigianato: “Adesso è importante dialogare con la proprietà per cercare di intervenire in tutti i modi al fine ripristinare un rapporto con la città e con le istituzioni”.
|
DemoAgency