28/12/2006 - 09:35:00 -
a cura di Redazione
La vertenza aperta dai dipendenti di Conserve Italia ha messo in luce le gravi difficoltà in cui opera il comparto di trasformazione orticola che sul territorio di Mesagne ha altri insediamenti produttivi i quali, da diversi lustri, hanno dato lavoro a migliaia di persone favorendo lo sviluppo economico della città.
Tuttavia da un po’ di anni queste realtà produttive sono in affanno ed oggi gridano tutta la loro amarezza verso chi troppo presto si è dimenticato di loro.
“Il movimento di opinione registrato a favore e per le sorti dell’opificio in questione, sicuramente degno di attenzione, suscita amarezza e vivo disappunto da parte degli altri protagonisti locali del settore conserviero, atteso che le relative problematiche interessano in via assoluta tutto il comparto che da anni ormai langue abbandonato a se stesso”. Recita una nota che i responsabili dell’Orto del Levante, Italprodotti-Castello Acquaro e Fratelli Ruggiero hanno scritto ed inviato alle autorità competenti nella quale, tra l’altro, si legge: “Sul punto, giova solo ricordare che l’agro-industria per la Provincia di Brindisi è stata il volano trainante dell’intera economia agricola del territorio con riflessi occupazionali di primissimo rilievo, rappresentando in passato un importantissimo punto di riferimento per l’economia locale nella produzione di ricchezza e reddito diffuso”.
Per tale motivo le industrie di trasformazione firmatarie della nota lanciano a gran voce il proprio “grido di allarme” affinché tutte le forze politiche della città intervengano al più presto scongiurando eventuali problemi di chiusura aziendale.
“Bene ha fatto il consigliere Provinciale Matarrelli – continuano i tre amministratori – che, con acuta lungimiranza, ha per primo proposto un tavolo allargato alle altre aziende conserviere presenti sul territorio sulle problematiche che affliggono il settore, ben consapevole che i residui livelli occupazionali impegnati nel comparto potrebbero a breve essere definitivamente compromessi”.
Un tavolo di confronto fra tutte le aziende di trasformazione e le istituzioni, dunque che può diventare un’opportunità da non perdere per rilanciare un’idea di sviluppo in un settore, quale quello agroindustriale, essenziale e di fondamentale importanza per tutta l’economia agricola locale.
Quindi le industrie conserviere lanciano una proposta: “Sarebbe auspicabile convocare con urgenza un consiglio comunale monotematico sull’argomento, allargato al contributo dei massimi livelli istituzionali, affinché in quella sede possano essere valutate le legittime e reali aspettative di chi è chiamato a confrontarsi quotidianamente con un mercato selvaggio ed una concorrenza sleale, che penalizza la indiscutibile qualità delle produzioni locali a discapito del prezzo”.
Una seria analisi del problema e delle sue prospettive di soluzione che darebbe la possibilità al Governo nazionale di comprendere le concrete necessità del comparto, e, quindi, poter intervenire incisivamente con appositi provvedimenti, all’uopo sollecitati da tutte le forze politiche coinvolte.
“L’occasione del prossimo incontro fissato presso il Ministero delle politiche Agricole con le organizzazioni sindacali ed i vertici aziendali di “Conserve Italia” – conclude la nota - deve necessariamente essere allargato a tutte le realtà agro-industriali presenti sul territorio se si vuole veramente scongiurare la quasi irreversibile agonia del settore in atto e le nefande conseguenze per tutta l’economia locale”.
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