28/12/2006 - 18:00:00 -
a cura di Giuliana Tarantino
Nella mattinata odierna un cittadino proprietario di un deposito sito in c.da Formica ai confini tra l’agro di Brindisi ed in linea d’area nei pressi del centro abitato di S.Vito dei Normanni, chiamava il 113 per segnalare una situazione anomala. Rappresentava di aver trovato sostituito il lucchetto del cancello della sua proprietà, e per questo, decideva insospettitosi, di chiamare la Polizia per far effettuare una verifica all’interno dove aveva scorto delle autovetture. Immediatamente veniva inviata sul posto una Volante in servizio di controllo del territorio già disposta più a largo raggio per disposizione del Questore con il fine precipuo di intensificare le attività di prevenzione anche nell’agro di Brindisi.
La Volante giungeva dopo poco tempo, soprattutto per evitare che qualcuno, non notato, potesse approfittare dell’assenza del proprietario per ricollocare quel “tesoro” di autovetture rubate e sottrarlo all’attività di p.g. della Sezione Volanti.
I Poliziotti si ritrovavano di fronte ad un vero e proprio deposito di auto rubate; ne contavano ben 14
tutte asportate nel triangolo ricompresso tra i comuni di Brindisi, Mesagne e S. Vito dei Normanni.
Dalle date registrate al terminale si rilevava che le stesse erano state trafugate nell’ultimo mese e che erano state portate via a gruppi insieme in alcuni giorni, quasi in piccoli raid. Le autovetture erano in perfetto stato di conservazione, senza alcun pezzo mancante quasi in attesa di qualche destinazione non particolarmente chiara. A bordo di qualcuna di esse venivano rinvenuti anche alcuni spadini che erano pertanto sottoposti a sequestro come alcune autovetture per le quali si effettuavano i rilievi di polizia scientifica allo scopo di verificare la presenza di impronte digitali. Altre invece, sulle quali non si rilevava nulla, venivano restituite agli esterrefatti proprietari molti dei quali, in piccola processione, si recavano direttamente sul posto per ricevere la propria auto dalla Polizia in una singolare coincidenza con le festività natalizie.
Tra i modelli rilevati si poteva notare una particolare predilezione dei ladri per le utilitarie di marca italiana, probabilmente per la versatilità nella commercializzazione sul mercato dei pezzi di ricambio o della collocazione dell’auto intera con telaio e documenti contraffatti. Infatti venivano rinvenute le seguenti autovetture:
• N. 3 Auto Bianchi Y 10
• N. 1 Lancia Y
• N. 1 Opel Agila
• N. 1 Alfa Romeo 164
• N. 1 Furgone Fiat 35
• N. 1 Fita 500
• N. 1 Fiat Fiorino
• N. 5 Fiat Punto
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