30/12/2006 - 07:46:00 -
a cura di Redazione
I residenti del rione Seta di Mesagne sono arrabbiati con i loro amministratori pubblici, “Sordi – dicono – alle varie richieste di intervento inviate negli anni”. E sono ancora più adirati dopo l’incendio di alcuni cassonetti che giovedì ha mandato in fibrillazione un intero rione. “Eppure – dicono – abbiamo ripetutamente richiesto un intervento delle istituzioni per risolvere una serie di problemi, in primis gli atti vandalici, che si verificano in zona”.
Un incendio che, alla luce dei fatti, è chiaramente doloso ed è stato appiccato da alcuni giovani all’esterno dell’isola ecologica.
Intanto i cittadini, per dimostrare la bontà delle loro accuse, mostrano una serie di note epistolari indirizzate, oltre al Comune di Mesagne, anche al locale commissariato ed alla caserma dei carabinieri in cui chiedono protezione ed interventi ambientali: “Alle quali - evidenziano – non abbiamo mai avuto nessuna risposta”.
“L’incendio dei cassonetti, e dei rifiuti depositati intorno all’ex isola ecologica, sono solo l’ultimo degli episodi che quotidianamente si verificano nel nostro rione” spiega Francesco Marrazza, presidente del Comitato di quartiere alla presenza di un gruppo di cittadini i quali chiedono il rispetto dei propri diritti. Un rione residenziale il quale, tuttavia, in alcuni orari del giorno e della notte si trasforma in un bronx con bande di giovani che scorrazzano in lungo ed in largo procurando danni alla zona.
L’11 dicembre scorso Francesco Marrazza ha inviato l’ultima lettera in Comune per evidenziare alcuni problemi di viabilità. Ed ancora il 22 novembre scorso con un’altra missiva si denunciavano alcuni atti vandalici. Nella stessa nota, tra l’altro si legge: “Anche il Consiglio pastorale di San Pio ha manifestato il suo disappunto e lo stesso parroco a conclusione della messa del giorno 19 ha esortato tutta la comunità ad essere più presente ed a vigilare per prevenire gli atti vandalici che offendono non solo il luogo ma la coscienza di tutti gli abitanti del quartiere”. Dopo alcuni giorni dalla chiesa di San Pio sono stati asportati i canali pluviali in rame.
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