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EOLICO: “PREOCCUPANTE LA LEGGEREZZA NELL’AUTORIZZARE NUOVI IMPIANTI”
05/01/2007 - 13:30:00 - a cura di Terry De Pedro
“Le energie alternative e rinnovabili avrebbero dovuto tutelare e valorizzare le risorse naturali, il paesaggio ed il territorio pugliese, piuttosto che deturparlo come, nei fatti, rischia di avvenire. E’ certamente opportuno stilare un bilancio sul piano energetico e sulle politiche ambientali adottate dalla Regione Puglia ed in particolare in merito alle scelte operate per gli impianti eolici. I toni eccessivamente soddisfatti espressi dall’Assessore Losappio non incrociano, però, le aspettative di quanti avevano salutato positivamente la iniziale e decisa scelta della moratoria che si è infranta miseramente contro un regolamento in cui la Regione Puglia ha ‘pilatescamente’ rinunciato al proprio ruolo di programmazione”. E’ il commento del Presidente della Coldiretti Puglia, Pietro Salcuni, alle richieste di autorizzazione per la realizzazione di impianti eolici su tutto il territorio regionale per circa 3.330 MW, con 645 pali previsti nella sola provincia di Foggia. “E’ evidente – incalza Salcuni - che, come spiega l’Assessore regionale all’Ecologia, tali ‘numeri risolverebbero da soli gran parte del deficit nazionale nel settore delle rinnovabili’, ma non ipotizzavamo che la Puglia nutrisse tali ambizioni. I Comuni, soprattutto i più piccoli, allettati dall’opportunità di incrementare le entrate di bilancio, sono semplicemente chiamati a definire le aree dove non possono essere installate le torri eoliche, dando per assunto che su tutto il territorio comunale è ammesso il proliferare di eliche e pali di acciaio superiori ai 100/150 metri di altezza. Per fortuna al momento sono state preservate – continua Salcuni - le zone di particolare pregio ambientale, dove le “foreste di pali eolici” andrebbero sicuramente a compromettere la sostenibilità ambientale nelle aree protette, nei territori storico-monumentali e nelle zone ad elevata presenza di imprese agro-silvo-pastorali”. Punto di partenza imprescindibile sono i numeri: fino al 2002 sono state realizzate centrali eoliche, tutte nel foggiano, per un totale di 377 torri per una potenza complessiva di 220 Mw installati e senza alcuna valutazione di carattere ambientale. Non è finita qui: dal 2002 al 2004 sono stati proposti ai Comuni pugliesi altri 37 progetti per centrali eoliche per non meno di ulteriori 700 torri e non è dato sapere quanti altri progetti siano, in realtà, stati presentati direttamente alla Regione Puglia. Dal termine della moratoria ad oggi sono stati autorizzati altri 800 MW per impianti diffusi su tutto il territorio regionale. “Esistono dei casi emblematici – conclude Salcuni – in cui lo scempio perpetrato o che si appresta ad esserlo è di tale rilevanza e gravità da modificare in maniera radicale e sconcertante il contesto ambientale, minando i valori più specifici del paesaggio antico, rurale e naturale. Se dovessero essere autorizzate tutte le proposte di impianti presentate, la genuinità e la salubrità dei prodotti regionali tipici di qualità sarebbe inevitabilmente danneggiata dall’impatto ambientale negativo degli impianti eolici sul territorio, al punto che non risulterebbero più appetibili e ricollegabili alla bellezza e alla naturalità dei luoghi di origine”.
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