15/06/2006 - 13:22:00 -
a cura di Redazione
Il consigliere comunale delegato all’Abbattimento delle barriere architettoniche di Fasano, Mimmo Capozzi, ha preso carta e penna scrivendo una missiva al dirigente comunale Territorio e Ambiente, Antonello Carrieri, chiedendo che si «adottino provvedimenti di competenza del settore, affinché possa essere superato il disagio vissuto da tanti disabili cui viene negato, di fatto, l’accesso agli istituti di credito esistenti nel Fasanese, a causa della presenza delle barriere architettoniche all’ingresso delle rispettive sedi». Capozzi ha allegato alla missiva anche la relazione prodotta dalla locale Polizia municipale che ha effettuato un monitoraggio completo sui quattordici immobili in cui vengono ospitati altrettanti istituti di credito a Fasano e nelle frazioni. «Ebbene – afferma Capozzi – di questi istituti soltanto tre risultano perfettamente a norma in relazione alla legislazione vigente sull’obbligo dell’accessibilità degli uffici pubblici, ma pure di quelli privati aperti al pubblico. Inoltre, alcuni non dispongono neanche di servizi igienici adeguati alle esigenze di chi è costretto a muoversi in carrozzina».
Il monitoraggio di tutti gli istituti di credito, al fine di accertare la presenza di barriere architettoniche all’ingresso delle banche del Fasanese, era stato sollecitato, con formale lettera, dal sindaco Vito Ammirabile alla locale Polizia municipale. Il primo cittadino, successivamente, individuando il consigliere Capozzi come figura idonea a seguire le problematiche legate all’handicap per la particolare sensibilità più volte manifestata dallo stesso Capozzi nel settore della disabilità, gli aveva conferito un’apposita delega. Così, il consigliere comunale si è dato subito da fare ed ha seguito in prima persona l’evolversi della situazione. E, non appena ricevuta la relazione della Polizia municipale, non perdendo neanche un minuto di tempo, l’ha girata al dirigente del settore Territorio e Ambiente affinché promuova l’iter ufficiale per invitare i responsabili degli istituti di credito a mettere a norma gli immobili che presentano barriere architettoniche. «È giusto che i disabili possano essi stessi far fronte ad incombenze relative ad operazioni bancarie – sottolinea Mimmo Capozzi - senza delegare alcuno in loro vece. Si tratta di una questione di civiltà e di buon senso. Sono sicuro, peraltro – puntualizza Capozzi – che gli stessi istituti di credito risponderanno positivamente al nostro invito al fine di arricchire qualitativamente l’offerta ed i servizi resi ai propri clienti».
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