13/01/2007 - 09:30:00 -
a cura di Redazione
Un grave atto intimidatorio si è consumato ieri notte a Mesagne dove sono state sabotate una trentina di centraline di erogazione di energia elettrica della pubblica illuminazione. La scoperta è stata fatta al mattino dai tecnici dell’azienda di manutenzione dopo aver ricevuto numerose lagnanze da parte dei cittadini che hanno trovato la città al buio. Il gesto delinquenziale ha preoccupato non poco gli amministratori comunali i quali hanno presentato una dettagliata denuncia dei fatti presso il locale commissariato i cui poliziotti hanno svolto una indagine lampo riuscendo in poche ore ad individuare e denunciare i potenziali responsabili.
Si tratta di due ragazzi entrambi di Mesagne, e di buona famiglia, che avrebbero confessato le loro responsabilità agli investigatori.
L’atto di sabotaggio di venerdì notte è solo l’ultimo episodio delinquenziale che si è verificato sul territorio comunale dove da un po’ di tempo bande di ignoti individui la stanno mettendo a ferro e fuoco.
L’episodio si è verificato nella notte di venerdì quando sono state forzate e manomesse le centraline stradali che regolano l’illuminazione pubblica. Diverse le zone della città che sono rimaste al buio. In totale sono state sabotate una trentina di centraline. I vandali, dopo aver forzato con un grimaldello il portello della centrale, hanno rotto o fatto saltare gli interruttori interni togliendo corrente alle varie strade.
Al mattino la gente quando è uscita da casa ha trovato parte della città al buio. Ha avvisato i vigili urbani i quali a loro volta hanno trasmesso le segnalazioni di guasto alla ditta che cura la manutenzione della pubblica illuminazione. Nel momento in cui gli operai sono andati nelle varie zone hanno trovato le centraline manomesse ed hanno lanciato l’allarme.
Le indagini sono state avviate con celerità ed in poche ore gli investigatori hanno avuto in mano elementi concreti per individuare i responsabili. Pare che ad inchiodare i due vi sia il filmato di una telecamera posta in una zona dove è avvenuto il raid. A questo punto per i poliziotti non è stato difficile risalire all’identità dei ragazzi che sono stati prelevati, portati in commissariato ed interrogati per diverse ore. Davanti alle prove i ragazzi hanno confessato il loro gesto. I due sono stati denunciati all’autorità giudiziaria e dovranno rispondere dei reati di danneggiamento ed interruzione di pubblico servizio.
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