13/01/2007 - 17:14:00 -
a cura di R. Cav.
il culto di S. Antonio Abate è molto sentito a Brindisi e trae le sue origini nel lontano medio evo. Veniva praticato in una chiesetta nel centro storico di Brindisi situata nei pressi dell’attuale Via S. Antonio Abate. Dopo la distruzione della chiesetta, una tela di notevole valore artistico, raffigurante proprio il Santo fu trasportata nella chiesa delle Anime, mentre oggi è collocata nei locali dell’episcopio.
Il ripristino dei festeggiamenti in onore del Santo degli animali e del fuoco risale al 1982 ad opera del compianto Don Damiano DADORANTE.
La tradizione della benedizione del fuoco e degli animali trae origine nell’antica civiltà contadina e viene svolta sul sagrato della chiesa delle Anime; appunto in Piazza Anime. Il fuoco, reso sacro, serviva ad illuminare e riscaldare dal buio e dal freddo della notte invernale. Gli animali, invece, erano essenziali nell’aiutare l’uomo nelle fatiche dei campi quotidiani. S. Antonio Abate rappresenta, quindi, una festa religiosa che affonda le radici nel tempo, sovrapponendosi alle antiche feste pagane, romane e celtiche, dedicate alle Grandi Madri e ai sacrifici penitenziali e propiziatori, alla festa cristiana di S. Antonio, ecco il santo divenire protettore degli allevatori e del bestiame in genere, in particolare maiali e cavalli. Per il suo dominio sul fuoco, è invocato anche contro gli incendi, e l'herpes zolster, detto fuoco di sant' Antonio, nonché tutte le malattie della pelle, contagiose, scabbia, peste, prurito e foruncoli compresi.
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