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Carlo Croccolo: questo è un pubblico meraviglioso
17/01/2007 - 08:54:00 - a cura di Redazione
L’attore partenopeo Carlo Croccolo, 80 anni il prossimo mese di aprile, ha dato il via al cartello di Prosa allestito dal Comune di Mesagne per la stagione 2007. Un attore che ha recitato con i grandi protagonisti del tempio teatrale, come ad esempio Totò, il quale trasmette questo suo amore per la prosa a chiunque gli è al fianco. Lunedì sera, dopo aver chiuso la rappresentazione teatrale di “Miseria e nobiltà”, si è ritirato in camerino dove ha avuto un lieve malore. I medici Osvaldo Colelli e Alessandro Distante, prontamente intervenuti, gli hanno riscontrato una lieve tachicardia dovuta, probabilmente, allo stress cui si è sottoposto con questo tour. Per il resto Croccolo è cordiale e sereno come sempre. Si prepara all’intervista sorseggiando un caffè. Come ha trovato l’accoglienza del pubblico di Mesagne. “Qui ho trovato un pubblico meraviglioso. In Puglia vengo spesso, anche se ultimamente ci manco da duo o tre anni. Pensi che fin da quando avevo venti anni ho fatto tournee in Puglia e una volta mi sono addirittura fidanzato con una pugliese. Quindi questo pubblico è molto legato a me ed io a lui. Ogni volta che sono qui da voi è come avere un incontro con una vecchia amante. Posso dire che c’è sempre stato un feeling particolare con il pubblico pugliese. Ricordo, come fosse ieri, che quando avevo venti anni venivo in questa regione per girare i film e poi la sera facevo gli spettacoli nei teatri. Non mi stancavo mai. Una stima che il pubblico mi ha dimostrato anche nove anni addietro quando abbiamo proposto lo spettacolo di stasera, Miseria e Nobiltà. Ricordo che a Castellana Grotte ci siamo dovuti fermare due giorni perché il pubblico è rimasto piacevolmente colpito dalla nostra rappresentazione da chiederci il bis dello spettacolo. Io invecchio ma vedo che l’amore tra me e il pubblico salentino è rimasto saldo”. E’ stato molte volte nel Salento quindi ha potuto gustare la gastronomia locale. “Per carità non ne parliamo. Penso benissimo della gastronomia locale perché il vostro cibo per me è cultura. Molto meglio di certe pseudo culture astruse ed astratte. Non credo nell’astrattismo ma credo soprattutto nella realtà popolare. E l’enogastronomia salentina è una realtà meravigliosa che finalmente la gente oggi sta scoprendo e gli sta dando il giusto valore culturale. Per me saper mangiare è come saper leggere, come saper vivere. Come ha trovato il livello culturale, naturalmente riferito al teatro, del pubblico salentino. “Non credo nella cultura del pubblico. Fin dai tempi di Aristofane cerano i così detti intellettuali che facevano differenza tra Aristofane e il poeta per eccellenza che era Euripide. Anche oggi vi sono persone che credono di differenziare l’intelletto. Io non credo in queste cose. Io credo nel teatro popolare che è intellettuale e colto. Penso che si può essere abbastanza spiritosi, moderni e intellettuali con il teatro comico. Il teatro popolare è l’humus della gente e quindi, tutto questo, è cultura”. Lo spettacolo che lei ha rappresentato stasera lancia un messaggio alla gente? “In questi spettacoli non c’è mai un messaggio trasversale. Il messaggio è questo ed è attualissimo: E’ quello di voler sembrare in forma negativa. Infatti, in “Miseria e nobiltà” tutti i personaggi sono dei mascalzoni. Non solo i poveri che fanno finta di essere nobili ma anche i veri nobili che si nascondono dietro sinonimi perchè vogliono approfittare della situazione. Quindi sono tutti personaggi negativi ed ogni persona del pubblico è giusto che tragga conclusioni del tutto soggettive”.
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