16/06/2006 - 07:15:00 -
a cura di Enzo Cappellini
Non vi è dubbio che la dirigenza dell’Ausl BR/1 si sta rilevando all’altezza del gravoso compito affidatogli. Il Piano strategico dei servizi sanitari indica con esattezza le direttive da utilizzare per migliorare l’offerta della sanità pubblica sul territorio. Il documento programmatico contiene elementi di svolta rispetto alle gestioni passate. L’approccio ai problemi e la ricerca delle soluzioni sono caratterizzati dalla determinata volontà di porre in primo piano l’esigenza dei cittadini. Decongestionare l’ospedale “A. Perrino” di Brindisi significa riattivare servizi essenziali negli altri presidi ospedalieri e potenziare la cosiddetta medicina del territorio, quindi soprattutto i poliambulatori. Il direttore generale dell’Ausl BR\1 Guido Scoditti ha indicato come assolutamente indispensabile che siano perfettamente funzionanti i Pronto Soccorso negli ospedali di Fasano, Ceglie Messapica, San Pietro Vernotico e Mesagne ed ha aggiunto che di ausilio debbano esserci anestesia e cardiologia. In effetti è così che si può risolvere il problema dell’ingolfamento del Pronto Soccorso di Brindisi. L’ospedale di Mesagne, da sempre, ha rappresentato un filtro alla struttura brindisina intercettando le richieste di ricovero e assistenza manifestate dai cittadini residenti nei comuni limitrofi. Fa bene Scoditti, pertanto, a prevedere per Mesagne il rafforzamento della struttura del pronto soccorso e della diagnostica finalizzata alla prima fase della gestione delle patologie urgenti, aumentare i livelli di assistenza cardiologia e rianimatoria e incrementare l’offerta delle discipline di base e i posti letto per acuti di discipline chirurgiche. Ed altrettanto bene ha fatto nell’indicare azioni concrete per il potenziamento degli altri ospedali. Nell’incontro che ho avuto con il direttore Scoditti ho già avuto modo di esprimergli, a titolo personale e a nome del partito, le congratulazioni per le scelte compiute e per quelle programmate. Ora è compito della Regione spingere per rendere concretamente fruibili progetti e iniziative in una visione organica di efficienza della sanità pubblica sull’intero territorio pugliese. In questa direzione meritano menzione nel lungo elenco delle cose fatte i due distinti disegni di legge sui “ principi ispiratori del Servizio Sanitario regionale ” e sulla “ attuazione dei Livelli Essenziali di Assistenza “ sino ad arrivare all’abolizione del ticket farmaceutico per il 60% della popolazione e poi il piano triennale di prevenzione con cui è stata approvata una spesa di 90 milioni di euro in un triennio. Quest’ultimo provvedimento individua e progressivamente garantisce gli standards per le vaccinazioni, gli screenings oncologici (mammella, cervice uterina e colon retto) nonché la prevenzione della malattie diabetiche e cardiolovascolari, in aggiunta all’integrazione dei progetti contro l’obesità. Ma l’impegno è anche per l’aggiornamento tecnologico e professionale. E’ anche in questo l’importanza delle iniziative assunte dalla direzione generale dell’Ausl BR\1 non è seconda alle altre Ausl di Puglia e di altre regioni. Ci sono, insomma, motivi di soddisfazione per un miglioramento complessivo della sanità in tutti i suoi settori e questo convincimento è, a mio avviso, più forte proprio in provincia di Brindisi.
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