21/01/2007 - 11:22:00 -
a cura di Redazione
Allarme criminalità a Mesagne dove il territorio è sferzato da atti delinquenziali perpetrati da individui che, uno dopo l’altro, stanno capitolando nelle mani di carabinieri e polizia che li stanno assicurando alla giustizia. Forze dell’ordine che stanno battendo colpo su colpo alle azioni criminali.
Al centro di tale allarme sociale resta la città con i suoi residenti e commercianti il più delle volte terrorizzati e sfiduciati da queste azioni malavitose tanto da voler gettare la spugna e ritirarsi.
Gli accadimenti verificatesi nelle ultime settimane hanno fatto alzare in maniera preoccupante il livello di guardia.
Così, mentre alcuni risultati iniziano a vedersi nella città, resta il problema delle campagne e delle residenze estive dei mesagnesi dove la presenza delle forze dell’ordine resta limitata ed occasionale.
Per tale motivo la parola d’ordine è “collaborazione”. Diversi, infatti, sono gli appelli lanciati dalle forze dell’ordine ai cittadini per fare terra bruciata intorno ai malviventi segnalando, anche in forma anonima al 112 o al 113, qualsiasi persona sospetta o qualsiasi situazione anomala dovessero riscontrare.
All’indomani delle due rapine consumate ai supermarket “Di per di”, ad una salumeria, con un bottino di poco più di 100 euro, ed una tentata rapina ad una farmacia, il cui proprietario ha avuto il coraggio di opporsi al rapinatore imbrattandolo con del borotalco, la gente è davvero preoccupata.
Intanto qualche commerciante ha appeso alla porta del proprio esercizio commerciale un cartello con scritto “Vendesi attività” mentre qualcun altro ha il coraggio, anche se in forma anonima, di denunciare la tensione che essi vivono sulla propria pelle. E’ il caso di una signora la quale spiega:
“In famiglia abbiamo fatto enormi sacrifici per metter da parte un po’ di soldi ed aprire una piccola attività commerciale. In essa abbiamo investito tutto il nostro denaro e il nostro tempo. Lo abbiamo fatto per avere un lavoro onesto e tirare avanti. Ma adesso abbiamo paura. Quando vediamo passeggiare fuori dalla porta un giovane o un ragazzo il panico ci assale. Non è facile lavorare quando a pochi metri da noi sono state consumate varie rapine. La sera ci chiudiamo a chiave ed ogni volta che arriva un cliente apriamo con il cuore in gola. Non è giusto lavorare in queste precarie condizioni psicologiche perché si accumula uno stress che si ripercuote, negativamente, anche sui nostri figli”.
La signora alle 19 della sera, per paura, è costretta a chiudere il negozio e tornare a casa dove, furti delle abitazioni a parte, potrebbe essere maggiormente sicura.
Eppure polizia e carabinieri stanno lavorando tanto e bene. Lo dimostrano le ultime operazioni anticrimine compiute sul territorio dove sono stati assicurati alla giustizia gli autori di una rapina. Uno di questi è un ragazzo sedicenne sulla cui circostanza l’opinione pubblica dovrebbe riflettere e confrontarsi.
Polizia e carabinieri che in un perfetto gioco di squadra, che va oltre la stretta logica di istituto, stanno collaborando raggiungendo ottimi risultati. Altri, tuttavia, se ne attendono per le prossime settimane.
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