25/01/2007 - 08:35:00 -
a cura di Redazione
Si muovono i Cobas dell’agricoltura per cercare di portare i problemi del comparto all’attenzione delle istituzioni. Lo hanno fatto con una nota sulle problematiche del carciofo inviata al ministro dell’Agricoltura, Paolo De Castro, in cui hanno scritto: “Le aziende agricole italiane, per difendere la salute del consumatore, da tempo hanno bandito, dall’uso e dalla vendita, gli antiparassitari pericolosi. I prodotti agricoli provenienti dai campi brindisini non sono dannosi per la salute umana perché in linea con le disposizioni impartite dalle autorità sanitarie italiane”.
Quindi hanno precisato le attuali criticità dovute alle: “Al contrario potrebbero esserlo le importazioni agevolate di carciofo egiziano effettuate dal mese di novembre 2006 a febbraio 2007. Per tale prodotto chiediamo che vi sia un controllo sanitario per verificare l’uso di pesticidi all’arrivo in Italia e non alla partenza. Cioè in Egitto dove le disposizioni legislative sono differenti da quelle italiane”.
“I consumatori italiani devono sapere che da alcuni anni sono importati, da Paesi extracomunitari e venduti nella grande distribuzione, – spiega l’imprenditore Pasquale Elia - ortaggi prodotti senza alcuna limitazione nell’uso degli insetticidi e degli anticrittogamici perché nei Paesi d’origine nord africani non vi è alcuna legislazione che limita o vieta i prodotti dannosi. Noi chiediamo, non le certificazioni di comodo o i controlli a campione alle dogane che possono essere facilmente pilotati e manipolabili, l’assoluto divieto di importazione di prodotti agricoli da Paesi che abbiano una normativa in tema di pesticidi diversa da quella europea ed italiana”.
“Il motivo è semplicissimo. – aggiunge l’imprenditore Ruggero Pezzuto - Non è ammissibile che agli agricoltori italiani sia vietato l’acquisto e l’uso di pesticidi al solo fine della tutela del consumatore e che invece ad altri Paesi esteri sia consentito non rispettare tale normativa immettendo sui nostri mercati ortaggi trattati con fertilizzanti e pericolosi pesticidi, vietati in Italia ed in Europa. Noi agricoltori brindisini chiediamo che il nostro Governo e la Comunità Europea impediscano l’importazione dal Nord Africa di derrate ed ortaggi coltivati e prodotti con manodopera sottopagata e sfruttata, dove vi sono costi irrisori di energia, con una fiscalità contributiva inesistente. Inoltre il Governo deve bloccare le importazioni dai Paesi che non hanno la stessa legislazione in materia sanitaria nell’uso dei pesticidi”.
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