26/01/2007 - 08:46:00 -
a cura di Redazione
L’allarme sulla criminalità mesagnese lanciato dal senatore Euprepio Curto e dal candidato sindaco del Comune di Mesagne non è piaciuto ai componenti del circolo “Libertà e Giustizia”, Giuseppe Florio e Fernando Orsini i quali hanno stilato una nota in cui, tra l’altro, si legge: “Con l’approssimarsi delle scadenze elettorali, si annunciano, come congegni ad orologeria, allarmi infondati adoperati surrettiziamente a fini di propaganda. Le note prodotte sulla stampa prima dal Senatore Curto, poi dal candidato sindaco Incalza, sul tema della criminalità organizzata a Mesagne, stimolano alcune riflessioni. Innanzitutto costoro riportano un impietoso tragico ritratto delle nostre terre infestate dalla mafia nel quale Mesagne è “baricentro” attorno a cui gravitano tuttora le vicende del malaffare: una minestra riscaldata, secondo noi, ma anche secondo le più recenti indagini sociologiche, che hanno invece individuato un’inversione di tendenza consolidata ormai da qualche lustro. Ci interessa aggiornare il Senatore locale, come pure l’ignaro Incalza, che gli ultimi quindici anni di Giunte di centro-sinistra hanno irrevocabilmente mutato le sorti civili di Mesagne, capovolgendone un destino che sembrava segnato: e ciò è avvenuto in direzione dell’emancipazione del cittadino, educato ad affrancarsi dalla sottomissione culturale che il contropotere della criminalità organizzata aveva provato lungamente a stabilire e che per certi versi aveva istituito proprio negli anni che Incalza ben conosce per essere stato amministratore di primo piano. Nessuno può rimuovere dalla memoria collettiva e dalla coscienza sociale la campagna antimafia senza quartiere che Sindaci come Cosimo Faggiano prima, come Damiano Franco poi e come Mario Sconosciuto oggi hanno condotto in prima persona, offrendo l’esempio di una missione politica al di sopra di ogni sospetto, nel tentativo di sradicare i disvalori che la mafia diffonde con efficacia tremenda nelle nostre terre. Nessuno può evitare di considerare che Mesagne è divenuta il fiore all’occhiello di questa provincia e che rappresenta una felice attrattiva culturale ed una risorsa civile per l’intero circondario. Tantomeno potrà farlo il senatore Curto, il quale sembra non avere contezza di quanto poco il Governo Berlusconi abbia fatto per rafforzare la legalità in questo territorio, per aumentare gli organici delle forze dell’ordine e dei magistrati inquirenti, per entrare nelle scuole ed educare le generazioni più giovani al rifiuto dei modelli di inciviltà, per tutelare gli esercizi commerciali vessati dal racket con la costituzione di strutture e fondi territoriali ad hoc, per debellare i sistemi di potere e le ragnatele clientelari che hanno in parte offuscato una Città bella e operosa come la stessa Francavilla”.
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