27/01/2007 - 08:45:00 -
a cura di Redazione
Ancora problemi nel centro polivalente “Francesco Bardicchia” di Mesagne dove sere addietro si è svolta una assemblea piuttosto animata in cui alcuni componenti del sodalizio hanno messo in discussione la gestione sociale. Una accusa che l’assessore alla Solidarietà sociale, Maria De Guido, respinge con decisione e spiega: “Tra tutti i soci del centro c’è pari dignità. Chi lancia queste accuse appartiene ad una ben definita classe politica che cerca di strumentalizzare la gestione”.
A guidare la “rivolta” è Antonio Rogoli, un ex dipendente pubblico in pensione, il quale durante l’annuale assemblea si è fatto portavoce dei soci di minoranza evidenziando bisogni e problematiche.
“Questo centro è stato aperto per dare opportunità di aggregazione e pari dignità agli anziani – commenta Rogoli – Ma oggi qui non è più così. Vedi ad esempio il comitato esecutivo il cui mandato è scaduto dall’aprile 2006 e per volere dell’assessore De Guido sono ancora in carica. Noi subiamo la presenza di questo comitato che non ha più i presupposti legali di esistere. Noi siamo costretti a subire la presenza di queste persone che litigano in continuazione, non rispettano le regole. All’interno del centro vi sono comportamenti e linguaggi indecorosi privi delle minime censure. Gente che spacca tavoli e si sente autorizzata ad offendere impunemente le persone. Per questo tante persone non frequentano più il centro sociale”.
A questo punto Rogli lancia delle precise accuse all’assessore De Guido: “L’assessore è sempre stata informata di ciò che accade all’interno del centro ma non è mai intervenuta per porre fine a questi abusi. Anzi dirò di più. Tra le persone premiate nel 2006 per l’impegno verso il sodalizio ve ne sono alcune che immeritatamente sono state gratificate con targhe. Questa è una offesa per le persone oneste e laboriose. Premiazioni che sono state fatte esclusivamente per raccogliere consensi politici. E si perché all’interno del centro sono diversi gli interessi politici di dirigenti ed amministratori pubbliche appartenenti ad un’area partitica ben definita. Eppure la vita del centro consiste nel mettere insieme tante persone con pensiero e colore politico differente. Non si può pensare di favorire gli uni e discriminare gli altri”.
“Accuse fuorvianti e strumentali – commenta l’assessore Maria De Guido – Svolgere un incontro culturale non vuol dire fare politica. D’altronde a nessuno dei soci è stato chiesto a che aria partitica si riconoscono e tutti sono stati ben accolti. Infine ho chiarito in assemblea al Rogoli i suoi dubbi ed egli stesso ha votato il bilancio del centro”.
|
DemoAgency