05/02/2007 - 09:00:00 -
a cura di Redazione
La dialettica politica cittadina passa attraverso un vis-à-vis mediatico tra il gruppo di “Giustizia e libertà”, composto Fernando Orsini e Giuseppe Florio, ed i consiglieri comunali Franco Prettico e Giuseppe Semeraro. Al centro della disputa la cultura della legalità e la lotta criminalità locale che ognuno rivendica.
“Non abbiamo mai pensato di “abbassare la guardia” nella lotta alla criminalità, di qualsiasi genere e spessore, o di “accontentarci dei risultati” raggiunti in questi anni, pochi o tanti che siano” hanno spiegato Orsini e Florio in una articolata nota nella quale, inoltre, si legge: “Abbiamo solo inteso evidenziare l’inversione di tendenza che vi è stata nel corso degli ultimi 15 anni su un tema, quello della lotta alla criminalità organizzata, che è stato sicuramente uno dei pilastri dell’azione amministrativa delle giunte di centrosinistra che si sono alternate negli ultimi quindici anni. Non riconoscere questa inversione di tendenza ed alimentare un allarmismo infondato, ci è sembrata una strumentalizzazione politica non ammissibile su un tema che dovrebbe essere sottratto alle contese della propaganda politica”.
Passando ai “nodi dell’indulto” i due esponenti hanno voluto rassicurare i due politici della Cdl che: “Mai, neanche lontanamente, è balenata in noi l’idea che quel provvedimento legislativo sia stato un buon provvedimento. Per non tediare i lettori, e gli elettori del consigliere Prettico, gli forniremo in privato tutti i nomi dei parlamentari del partito in cui lo stesso Prettico milita che hanno votato quella legge e verso i quali Prettico farebbe bene a rivolgere i suoi strali, tra cui il senatore Curto”.
Gli esponenti di Giustizia e libertà, dunque, confermano l’impegno dell’ex sindaco Elio Bardaro, oggi scomparso, nell’impegno di tutela dell’ordine pubblico. “Si dà il caso che quando il sindaco Bardaro si recò a Roma presso il ministero degli Interni per perorare l’insediamento del Commissariato di pubblica sicurezza a Mesagne, sull’aereo che lo portava a Roma, al suo fianco siedeva un consigliere comunale allora molto giovane: si chiamava Fernando Orsini”.
Quindi i due concludono: “E per quanto ci riguarda, tutto finisce qui. L’invito che rivolgiamo a ciascuno è di volere più bene alla comunità mesagnese, volando alto, molto al di sopra delle polemiche molli o delle beghe elettorali”.
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