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RIGASSIFICATORE: SIAMO ANCORA IN UNO “STATO DI DIRITTO”?
05/02/2007 - 20:45:00 - a cura di Forum Ambiente
Sulla vicenda del rigassificatore a Brindisi tutte le autorità istituzionali interessate a livello locale, regionale, nazionale ed europeo rilevano in atti ufficiali che l’autorizzazione è stata concessa senza la doverosa Valutazione d’Impatto Ambientale e con altre violazioni di legge ma nulla succede e tutto è fermo tranne l’attività preparatoria di costruzione della LNG alias Britsh Gas a Capobianco. Sono nostre gratuite affermazioni? Assolutamente no perché sono i fatti che parlano dal momento che, oltre la arcinota e ferma posizione politica degli Enti locali e della Regione, il 27 dicembre scorso i Ministri dello Sviluppo e dell’Ambiente hanno ufficialmente annunciato che sarà riconvocata la Conferenza dei Servizi motivando tale decisione col rilievo che l’autorizzazione è stata concessa senza la prescritta VIA e senza la consultazione delle popolazioni interessate. Ed inoltre il 9 gennaio successivo la rappresentanza permanente per l’Italia presso l’Unione Europea ha informato le autorità italiane che la Commissione Europea ha formalizzato l’apertura della procedura di infrazione nei confronti del nostro Paese per il caso del rigassificatore a Brindisi osservando che vi è stata una “non corretta applicazione” delle direttive sul controllo dei pericoli di incidenti rilevanti con riferimento ad alcune opere accessorie dell’impianto (molo di carico e scarico, serbatoi di stoccaggio gas, gasdotti e colmata). E non basta dal momento che il 20 gennaio l’Assessore regionale dell’Ambiente, Michele Losappio, ha fatto carico alla British Gas di sospendere immediatamente i lavori della colmata a Capobianco, per il grave inquinamento della falda acquifera rilevato dall’ARPA (Agenzia Regionale Prevenzione e Ambiente). Ed ancora il 1° febbraio, in una Conferenza dei Servizi per gli interventi di bonifica della zona industriale di Brindisi durate la quale si è discusso anche del caso-rigassificatore, il Direttore generale per la Qualità della Vita del Ministero dell’Ambiente, Gianfranco Mascazzini, ha prescritto la realizzazione di “barriere” per impedire alla falda acquifera inquinata di raggiungere il mare. Ed infine il Presidente della Provincia di Brindisi ha presentato al Ministero dell’Ambiente una memoria definendo “inderogabile” l’immediata sospensione dei lavori per il rigassificatore rilevando, tra l’altro, che “l’elevata concentrazione delle sostanze inquinanti riscontrate nella falda sottostante l’area di passaggio e proveniente dall’adiacente stabilimento petrolchimico potrebbe determinare un fenomeno di accumulo nei materiali che si stanno depositando a mare per la realizzazione della colmata con conseguenze facilmente prevedibili”. E tutto ciò mentre la stampa locale da ripetutamente notizie sugli sviluppi della inchiesta che sta svolgendo la Procura della Repubblica per accertare se nel procedimento che ha portato all’autorizzazione del rigassificatore vi siano state o meno interferenze illegittime di rilevanza penale. A fronte di tutto questo e nell’imminenza – se il buon senso eviterà ulteriori attese – della convocazione della Conferenza dei Servizi, i lavori a Capobianco proseguono e nessuna autorità interviene per fermarli. Ma Brindisi è fuori dallo “stato di diritto”? In questo nostro territorio le leggi che valgono per tutti i cittadini perché non trovano applicazione dinanzi ai poteri forti? E’ mai possibile che i Ministeri interessati dichiarino la illegittimità delle procedure e poi non muovano un dito per impedire che quanto è accaduto venga portato a conseguenze ulteriori? Che cosa impedisce ai poteri istituzionali di trarre, da quanto essi stessi affermano, le necessarie e doverose conseguenze? In questa situazione veramente paradossale le nostre associazioni continuano a fare appello al Governo perché, dando prova di responsabilità e di coerenza, dia subito corso alle annunciate misure procedendo immediatamente alla sospensione dei lavori. Per parte nostra porteremo avanti tutte le possibili iniziative di vigilanza e di sensibilizzazione e segnaliamo anche alla competente autorità giudiziaria quanto incredibilmente sta accadendo per tutte le valutazioni e gli eventuali interventi di sua competenza. Italia Nostra, Legambiente, WWF, Coldiretti-TerraNostra, Fondazione “dott. Antonio Di Giulio”, Fondazione “Prof. Franco Rubino”, A.I.C.S., ARCI, Forum ambiente salute e sviluppo, Medicina Democratica, Comitato per la Tutela dell’Ambiente e della Salute del Cittadino, Comitato cittadino “Mo’ Basta!”, Comitato Brindisi Porta d’Oriente.
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