18/06/2006 - 09:49:00 -
a cura di Redazione
costituzionale da votare il prossimo 25 e 26 giugno.
Lo stesso è composto da Vittorio Murri (F.I.) Presidente, Angelo Rini (UDC) Gianfranco Alibrando (AN).
Il Comitato organizzerà una serie di iniziative per invitare gli elettori del centro destra a non disertare le urne e votare con un bel SI alla riforma di uno Stato che da troppi anni attende una rivisitazione che gli stessi politici non riescono a dargli.
Allora la volontà popolare, più di un parlamento ingessato, può raggiungere questo obiettivo.
Si vuole ricordare che le Bugie della sinistra sulla riforma sono tante e tutte senza fondamento. Infatti, nessuno dei principi affermati dalla Parte prima della Costituzione viene toccato. Per questo, i principi fondamentali, diritti e doveri previsti e disciplinati nella Parte prima costituiscono un insieme di valori comuni a maggioranza ed opposizione: da nessuno è stato proposto prima o è stato attuato ora un qualunque cambiamento della Parte prima della Costituzione.
Allorché si sente infatti affermare che con la riforma costituzionale si "attenta" alla Costituzione repubblicana è sempre opportuno ribadire che nulla è innovato in ordine a principi fondamentali, diritti e doveri di libertà, di associazione, di formazioni sociali, stabiliti nella Parte prima della Costituzione.
Le quattro scelte di fondo della riforma possono essere riassunte nel modo seguente:
• "Più società, meno Stato": è affermata in pieno la priorità dell'autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale;
• "Più popolo, meno palazzo": gli elettori scelgono direttamente il primo ministro e la sua maggioranza;
• "Più risposte locali, meno poteri lontani": si avvicina il potere legislativo ai cittadini;
• "Un Parlamento più moderno, più giovane e con meno parlamentari".
In particolare per quanto riguarda la BUGIA che avremo venti sanità regionali e i cittadini non potranno curarsi fuori della propria regione, si ribadisce che la riforma prevede una competenza regionale sull’organizzazione ospedaliera ma rimane allo Stato il compito di garantire a tutti i cittadini i livelli essenziali di assistenza.
Quindi nulla cambia per coloro i quali vogliono curarsi fuori regione. E’ una BUGIA, totale!
Per il Comitato per il SI
Vittorio Murri Angelo Rini Gianfranco Alibrando
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