16/02/2007 - 09:05:00 -
a cura di Redazione
Ieri mattina a Mesagne si è svolto un incontro tra gli operatori delle attività produttive, le forze dell’ordine, le istituzioni ed il prefetto, Mario Tafaro. All’ordine del giorno c’era la discussione sulla futura costituzione di una associazione antiracket ed una analisi dei fenomeni delinquenziali della città con una attenzione particolare rivolta agli episodi di usura e di racket. Inutile dire che la riunione si è svolta a porte chiuse visto l’argomento alquanto scottante.
Sede del confronto è stato l’ufficio del sindaco, Mario Sconosciuto, il quale ha aperto i lavori presentando al prefetto le varie realtà produttive territoriali.
I rappresentanti delle forze dell’ordine sono stati chiari, non hanno usato giri di parole, per chiedere a commercianti, agricoltori, artigiani di denunciare eventuali episodi delinquenziali di cui sono a conoscenza attraverso i propri iscritti. Questo per cercare di infondere maggiormente in città la cultura della legalità e sconfiggere la piovra della criminalità organizzata che in questo periodo sta imperversando in lungo ed in largo sul territorio procurando non poche difficoltà agli operatori. In poche parole di educare alla legalità.
“La gente – hanno commentato i rappresentati dello Stato – deve sapere che non è sola e che ha al suo fianco operatori, preparati professionalmente, che la può aiutare”.
I rappresentanti delle organizzazioni di categoria, da parte loro, hanno offerto alcune considerazioni e spunti per cercare di abbattere, ad esempio, il flagello dell’usura. In particolare nel comparto agricolo dove i pignoramenti per i contributi previdenziali non pagati spesso induce la gente a ricercare soldi fuori dai canali ordinari. Questo nonostante i dettami della legge che ha sospeso i pignoramenti eseguiti per contributi unificati non pagati.
L’impegno di tutti i partecipanti è stato quello di verificare la presenza di situazioni anomale all’interno delle proprie organizzazioni ed analizzarle in uno dei prossimi incontri in cui dovrebbe nascere, anche, l’associazione antiracket.
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