16/02/2007 - 09:10:00 -
a cura di Redazione
Da qualche anno la festività di Carnevale non passa più da Mesagne. O meglio da quando non si svolge più il tradizionale “Carnevale mesagnese”, organizzato dall’associazione il Prossimo, l’atmosfera non è più la stessa. Niente divertimenti e niente gioia. Le giornate trascorrono senza che i mesagnesi si accorgano del Carnevale. Così, tra mugugni e sospiri, si inizia a rimpiangere quella sfilata che in nove anni di attività ha fatto conoscere i carri allegorici di Mesagne in tutta la regione Puglia. Poi, incomprensibilmente, è iniziato il declino e l’abbandono. Infatti da quattro anni non si svolge in città la tradizionale sfilata dei carri allegorici in cartapesta anche se il suo padre ispiratore, il maestro Aristide De Nitto, nutre la segreta speranza che prima o poi il Carnevale torni per le strade della città a far divertire grandi e piccoli facendogli dimenticare, con l’aiuto di un sorriso, i problemi della vita.
La manifestazione era organizzata dal “Prossimo” che si è avvalso della collaborazione di circa 100 soci ognuno dei quali ha rivestito un ruolo determinante all’interno del gruppo. Le maschere in sfilata erano oltre mille con circa dieci carri allegorici. La gente che giungeva in città per assistere al corteo è stata stimata tra le 8 e le 10 mila presenze per giornata. Insomma una manifestazione di grande successo.
“Certo, debbo ammetterlo. Il naufragio del Carnevale mesagnese è una dura sconfitta per la nostra città”, spiega con tono di amarezza Aristide De Nitto, già presidente del Prossimo ed ispiratore principale dell’iniziativa. “Quando nel 2002 sono stato eletto consigliere comunale per rispetto dei ruoli e delle persone ho rassegnato le dimissioni da presidente del sodalizio. Ma questo non doveva significare la cessazione delle attività. Per far una bella manifestazione come il Carnevale mesagnese bisogna fare molte rinunce e non tutti, evidentemente, sono disposti a farle”.
Ma i problemi che hanno fatto naufragare l’iniziativa carnevalesca non sono certo solo quelli legati alla disponibilità di tempo. “Certamente no. – ammette De Nitto – Il nodo principale dei problemi è rappresentato dalla disponibilità di un capannone in cui costruire, con la cartapesta ed il ferro, i carri. Per alcuni anni siamo stati ospitati in vecchi opifici che adesso sono indisponibili. Così, non avendo un luogo dove costruire i carri siamo, di fatto, bloccati. Purtroppo nessuno si è fatto avanti per offrirci una possibilità”.
Quindi per il futuro non c’è speranza. “Il Comune di Mesagne – conclude De Nitto - ha avviato un progetto per la realizzazione di una “Scuola di lavoro”, in cui sarà costruito un capannone ed alcune aule, stanziando circa 300 mila euro. Una volta che il progetto sarà completato potremmo avere un luogo in cui, per alcuni mesi, potremmo insegnare agli studenti l’arte della cartapesta e nel contempo realizzare i carri allegorici. Una volta che avremo trovato il luogo in cui allestire i carri richiamare a lavoro tutti i volontari degli anni scorsi non sarà difficile perché la gente di Mesagne vuole nuovamente il suo Carnevale”.
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