24/02/2007 - 20:22:00 -
a cura di Nicola Di Donna
Le dichiarazioni rilasciate attraverso la stampa, da autorevoli esponenti della politica e della industria brindisina sulla questione aeroporto “Papola” di Brindisi, sono sicuramente di grande interesse, atteso che lo scalo aeroportuale di Brindisi ha da sempre rappresentato per l’intero Salento il vero baricentro del trasporto aereo.
Peccato, però, che il dibattito apertosi sulla questione non tiene conto di alcuni fattori determinanti per il vero rilancio dello scalo. Si parla troppo, infatti, di questioni che riconducono la discussione ad una mera competizione campanilistica o, peggio, al nome da attribuire allo scalo; come se dipendesse da una semplice insegna il successo di un aeroporto.
Signor Presidente, alla Sua indiscussa esperienza e capacità non possono certamente sfuggire le ragioni che rendono scarsamente competitivo lo scalo brindisino. Prendiamo ad esempio il criterio di distribuzione degli incentivi alle compagnie aeree: sarebbe interessante conoscere come la SEAP distribuisce tali risorse – parliamo di milioni di euro – alle società aeree che intendono istituire nuove tratte; sarebbe interessante conoscere perché il servizio di handling, a Brindisi, registra dei costi più alti rispetto ad altri scali gestiti dalla SEAP; sarebbe interessante conoscere le ragioni che inducono la compagnia di bandiera a sopprimere il volo Brindisi – Malpensa per sostituirlo con altra compagnia (low cost) la MY AIR che avrebbe dovuto garantire il collegamento (ma non è mai partito) ma ad orari inaccettabili e non coincidenti con altri voli sullo scalo lombardo; sarebbe altrettanto interessante conoscere per quale motivo le tariffe applicate ai voli da e per il “Papola” sono in proporzione le più alte di Italia.
A mio avviso sono queste le questioni che vanno dibattute per rendere davvero competitivo lo scalo di Brindisi, lasciando da parte diatribe provinciali che non conducono da nessuna parte. Anni addietro, per una questione molto simile, la provincia di Brindisi ha perso l’Interporto, dopo un lungo “tiro alla fune” tra Surbo, Brindisi e Francavilla. Credo che la Città e l’intera provincia non possono subire ancora simili offese.
Nella mia veste istituzionale proporrò una seduta consiliare monotematica sull’argomento, aperta ai parlamentari e agli operatori del settore, per meglio coordinare eventuali iniziative da assumere in proposito.
Signor Presidente, lo scalo brindisino merita molta attenzione, non solo attraverso il rifacimento dell’aerostazione- sicuramente importante - ma attraverso iniziative finalizzate ad attrarre interesse da parte degli operatori. Lei, a differenza di improvvisati analisti che non perdono occasione per sostituirsi alla politica, ha la competenza e l’esperienza per dare il necessario contributo affinché il “Papola” o il “Grande Salento” possa davvero decollare contribuendo al rilancio economico dell’intero Salento.
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