28/02/2007 - 16:07:00 -
a cura di Pino De Luca
Romano di Condat, gambe in spalla si incamminò nei luoghi inesplorati del Giura, li fondò un monastero che ben presto diventò noto e la notizia giunse presto a suo fratello Lupicino che, morta la moglie, era rimasto vedovo. Lupicino raggiunse Romano e insieme a lui costruì un altro monastero e successivamente un altro ancora per la sorella di Romano e Lupicino.
I monasteri furono presto popolati e, grazie alla saggia gestione, ben presto le dispense furono colme e si viveva nell’abbondanza.
Gli agi fecero dimenticare agli abitanti dei monasteri le regole monastiche e Lupicino, che era austero e assai rigido nel rispetto delle regole, un giorno buttò tutte le provviste costringendo i monaci a mangiare solo minestra di orzo.
Alcuni monaci non tollerarono questo sacrificio e, riempita la bisaccia, si incamminarono per abbandonare il convento.
Romano, molto più pio e accomodante del fratello, li inseguì e, dopo averli raggiunti, li implorò di tornare indietro. I monaci ebbero fiducia in lui e tornarono all’ovile.
Oggi, alle 21 nel Senato della Repubblica, le implorazioni di Romano avranno avuto la meglio sull’intransigenza di Lupicino?
Se ciò accadrà, la storia potrà continuare e, benché Romano precedette Lupicino alla tomba, Romano fu fatto Santo e Lupicino se lo ricordano in pochi.
Buon Onomastico Romano, e, visto che di Santi si parla, vorrei che tu ricordassi a chi ti è vicino le parole di un Sant’Uomo, ancora solo Beato. Si chiamava don Tonino Bello, da Alessano. Io credo di poterle usare le Sue parole in questo contesto: il centro e la sinistra sono i miei angeli, ma hanno un’ala soltanto, possono volare solo se resteranno abbracciati …
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