02/03/2007 - 17:00:00 -
a cura di Salvatore Tomaselli Deputato R. I.
Trovo davvero stonate e fuori luogo le grida che si sono levate da parte di rappresentanti istituzionali del centrodestra sul riparto delle risorse relative al rafforzamento delle infrastrutture portuali pugliesi, deciso nei giorni scorsi tra Ministero Infrastrutture e Regione Puglia.
Si lamenta che vi è, in tale riparto, la volontà di destinare il futuro del porto di Brindisi al solo traffico del carbone. Mi sfugge, francamente, la corrispondenza tra “consolidamento e messa in sicurezza delle Dighe di Punta Riso e Bocca di Puglia” e traffico del carbone…ma tant’è!
Intendo ricordare, però, che Governo e Regione non hanno fatto altro che finanziare progetti per 62 milioni di euro sulla base delle priorità e delle progettazioni avanzate negli scorsi mesi dall’Autorità Portuale di Brindisi, e non sulla base, quindi, di cervellotiche volontà politiche.
Queste risorse, peraltro, vanno ad aggiungersi a quelle già individuate da parte della stessa Regione Puglia negli scorsi mesi per realizzare la piattaforma intermodale a ridosso del porto di Brindisi. Ed è bene ricordare che altri fondi, in presenza di adeguate progettualità, potranno rivenire dalla programmazione regionale 2007-2013, nonché dalla Finanziaria e dalla Legge Obiettivo. Sarebbe utile, a tale riguardo, uscire dal dibattito provincialistico, che spesso ritorna, sul chiedere soldi per il territorio a prescindere dallo scopo e dalle progettazioni che dallo stesso territorio si è in grado di avanzare.
Quanto alle polemiche un po’ rozze, anche da parte di uomini spesso misurati come il consigliere Saccomanno, vorrei ricordare che se per Bari si sostiene il traffico crocieristico e per Taranto la logistica, ciò avviene perché in questi ultimi anni in quei porti ci sono stati progetti, investimenti e capacità di guida che, evidentemente, il porto di Brindisi non ha conosciuto.
In attesa delle strategie di rilancio del porto di Brindisi che il nuovo Presidente dell’Autorità Portuale vorrà promuovere, vorrei rassicurare che il carbone è per il centrosinistra pugliese e brindisino un intralcio ed un ostacolo al futuro polifunzionale del porto. Come sostengo da anni in una coerente, spesso isolata, denuncia dei guasti che tale traffico ha prodotto nel porto, parliamo di una polifunzionalità che oggi non si tratta di difendere ma, bensì, di riconquistare!
In tale direzione vanno atti e scelte concrete che il centrosinistra ha compiuto alla guida della Regione Puglia e della provincia di Brindisi: inserire nel PEAR l’obiettivo vincolante per le aziende elettriche di una forte riduzione dell’uso del carbone; riaprire su tale base il tavolo per la riscrittura delle convenzioni; rilanciare il progetto, negli anni scorsi bocciato dalla Regione Puglia, di realizzazione di un molo dedicato allo sbarco del carbone, a spese delle aziende energetiche, per liberare le banchine attualmente asservite a tale traffico.
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