04/03/2007 - 11:02:00 -
a cura di Redazione
La Casa delle Libertà di Mesagne denuncia situazioni anomale che l’amministrazione comunale avrebbe messo in piedi con alcuni fornitori che a tutt’oggi non avrebbero ricevuto il saldo dei lavori svolti. Per tale motivo hanno redatto ed inviato una nota al sindaco Mario Sconosciuto, al segretario generale del Comune e ad alcuni funzionari per chiedere l’esatta situazione contabile.
“Attendiamo risposte – recita la nota della Cdl - circa eventuali lavori, servizi e forniture effettuate a favore del Comune nel periodo finale del 2006, senza violare i regolamenti contabili in vigore. Solo il funzionario del servizio Attività Produttive, la dottoressa Lucia Baldassarre, ha risposto negativamente, degli altri funzionari e da parte della Giunta c’è silenzio assoluto”.
Quindi la nota precisa: “Non si possono impegnare ditte e fornitori ad effettuare lavori o fornire servizi, promettendo il pagamento all’anno successivo senza avere la copertura amministrativa ed economica. Non è un comportamento trasparente e lineare con l’attuale legislazione. Inoltre si chiede quanti fornitori hanno accumulato crediti nel 2006 che non sono stati ancora saldati? Risponde al vero la presenza di una fattura di 20 mila euro che vaga per i vari uffici comunali e riguarda il saldo di servizi prestati in un convegno dello scorso anno? Saranno lasciate forti pendenze ed eredità sgradite alla prossima amministrazione? E’ stata saldata l’estate mesagnese? E Natale nel cuore?”.
A questo punto la Cdl conclude: “Alla fine del 2006 l’assessore diessino, Fabrizio De Leo, con una manovra spericolata riuscì a tagliare ben 900 mila euro in un colpo solo che sarebbero potuti servire ad abolire l’Ici sulla prima casa. L’invito che ripetiamo alla Giunta alla vigilia dell’approvazione del bilancio di previsione oltre a quello dell’abolizione dell’Ici sulla prima abitazione, è quello di non aumentare la tassa sulla spazzatura, sull’occupazione del suolo pubblico, sulla pubblicità, ecc. in quanto i cittadini già devono affrontare i balzelli del governo Prodi”.
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