04/03/2007 - 13:00:00 -
a cura di Forum Ambiente
Abbiamo appreso che il Direttore generale per la Salvaguardia Ambientale del Ministero dell’Ambiente ha inviato alla Direzione generale dell’Energia del Ministero dello Sviluppo Economico una lettera con la quale viene evidenziata la illegittimità dell’autorizzazione a suo tempo concessa per la realizzazione del rigassificatore a Brindisi. Con la stessa lettera si chiede di predisporre un decreto di annullamento dell’autorizzazione da esaminare nella Conferenza dei Servizi convocata per il prossimo 7 marzo. In tale lettera si fa, tra le altre illegittimità, specifico riferimento alla non applicazione della Direttiva Seveso per la mancata consultazione della popolazione interessata precisando che tale adempimento di competenza del Comitato Tecnico Regionale – Puglia, poteva essere richiesto dal Ministero dello Sviluppo anche dopo la Conferenza dei Servizi decisoria e prima dell’adozione del provvedimento definitivo.
La notizia della lettera del Ministero dell’Ambiente conferma la fondatezza di quanto abbiamo in questi anni ripetutamente affermato sia in ordine al difetto della procedura di VIA e sia con riferimento alle tante altre irregolarità tra le quali, appunto, la mancata consultazione delle nostre popolazioni escluse brutalmente da ogni forma di partecipazione anche attraverso la esclusione di ogni coinvolgimento dei Consigli comunale e provinciale rimasti all’oscuro di quanto si stava facendo. Ma questo riconoscimento risulta ancora insufficiente perché ciò che deve essere messo al centro della Conferenza dei Servizi del 7 marzo è anche e soprattutto il groviglio di omissioni, di corruzioni e di falsità che hanno profondamente alterato l’iter amministrativo che ha portato alla concessione dell’autorizzazione. Abusi e scorrettezze amministrative che stanno emergendo in maniera inconfutabile, come concordemente ne danno notizia gli organi di stampa che stanno seguendo la sconcertante vicenda, dalle risultanze della inchiesta penale attraverso documenti ed ammissioni che parlano il linguaggio chiarissimo dei fatti. Ma c’è di più e cioè che alcune interviste annunciano ulteriori e forse ancora più dirompenti sviluppi.
A fronte di tutto questo le competenti autorità ministeriali non possono perdere più tempo: la procedura di autotutela deve essere corretta ma gli accertamenti superflui è inutile farli. Si proceda subito, come finalmente dice il Ministero dell’Ambiente, all’annullamento dell’autorizzazione previa immediata sospensione amministrativa dei lavori. Una sospensione questa attesa oramai da tempo mentre peraltro perdura il sequestro preventivo della zona di Capobianco disposto dall’autorità giudiziaria che ha di recente dichiarato inammissibile il ricorso della LNG per ottenere la sospensione della misura cautelare.
Le nostre Associazioni, che hanno finora lottato con le Amministrazioni locali contro colpevoli ostilità e inammissibili distrazioni, continueranno a vigilare su quanto accade ascoltando ed informando la cittadinanza in continuo e fruttuoso dialogo. Ed intanto rivolgono l’invito alle Amministrazioni locali di avviare una riflessione per la messa a punto di strumenti rivolti ad ottenere il risarcimento dei danni subiti dalla nostra comunità a causa delle illegittime operazioni compiute. Esse sentono intanto il dovere di esprimere il loro vivo apprezzamento ai Magistrati ed a tutti gli inquirenti per il complesso e gravoso lavoro che stanno svolgendo, in assoluta autonomia e col dovuto riserbo, per fare giustizia e ripristinare la legalità.
Brindisi, 4 marzo 2007
Italia Nostra, Legambiente, WWF, Coldiretti-TerraNostra, Fondazione “dott. Antonio Di Giulio”, Fondazione “prof. Franco Rubino”, A.I.C.S., ARCI, Circolo ACLI Brindisi, Forum Ambiente Salute e Sviluppo, Medicina Democratica, Comitato per la Tutela dell’Ambiente e della Salute del Cittadino, Comitato cittadino “Mo’ Basta!”, Comitato Brindisi Porta d’Oriente.
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