14/03/2007 - 17:00:00 -
a cura di onorevole Salvatore Tomaselli
Leggo che il capogruppo alla Provincia di AN, Maurizio Friolo, torna a polemizzare sul riparto delle risorse relative al rafforzamento delle infrastrutture portuali pugliesi, deciso nei giorni scorsi tra Ministero Infrastrutture e Regione Puglia.
E ritorna l’accusa che vi sarebbe in tale riparto, da parte del centrosinistra, la volontà di destinare il futuro del porto di Brindisi al solo traffico del carbone. Torno a ribadire che mi sfugge, francamente, la corrispondenza tra “consolidamento e messa in sicurezza delle Dighe di Punta Riso e Bocca di Puglia” e traffico del carbone!
E non posso non ricordare, ancora una volta, che Governo e Regione non hanno fatto altro che finanziare progetti per 62 milioni di euro sulla base delle priorità e delle progettazioni avanzate negli scorsi mesi dall’Autorità Portuale di Brindisi, e non sulla base, quindi, di presunte volontà politiche.
Ed, in attesa delle strategie di rilancio del porto di Brindisi che il nuovo Presidente dell’Autorità Portuale vorrà definire, ribadisco con forza che il carbone è per l’intero centrosinistra pugliese e brindisino un intralcio ed un ostacolo al futuro polifunzionale del porto.
In tale direzione, peraltro, come ribadito oggi dallo stesso Presidente Errico, vanno atti e scelte concrete e coerenti che il centrosinistra ha compiuto al governo della Regione Puglia e della Provincia di Brindisi: inserire nel PEAR l’obiettivo vincolante per le aziende elettriche di una forte riduzione dell’uso del carbone; riaprire su tale base il tavolo per la riscrittura delle convenzioni; rilanciare il progetto, negli anni scorsi bocciato dalla Regione Puglia guidato dal centrodestra, di realizzazione di un molo dedicato allo sbarco del carbone, a spese delle aziende energetiche, per liberare le banchine attualmente asservite a tale traffico e riconsegnarle al traffico merci e passeggeri.
L’altro aspetto di questa inconsistente polemica, che spesso ritorna, figlia di un approccio al tema delle infrastrutture assolutamente riduttivo e provincialistico, riguarda il continuo chiedere soldi per il territorio a prescindere dallo scopo e dalle progettazioni che dallo stesso territorio si è in grado di avanzare. E’ questo il senso di ripetute prese di posizione di questi giorni: si denuncia una ripartizione di risorse squilibrata per territorio ma non si avanzano né proposte né progetti se non generiche rivendicazioni.
Le scadenze che abbiamo davanti a noi, a cominciare dalla programmazione regionale 2007-2013, sono talmente decisive che appaiono improprie e fuorvianti tali sterili polemiche. Sarà utile, invece, valorizzare il patrimonio di progettualità ed idee che il territorio ha maturato in questi anni e, a tal proposito, auspico che su iniziativa della Provincia di Brindisi nelle prossime settimane possa svolgersi, nelle competenti sedi istituzionali, un confronto di merito tra enti locali, rappresentanti istituzionali e forze economiche e sociali.
|
DemoAgency