15/03/2007 - 09:00:00 -
a cura di Adele Alfarano
Si è svolto alcuni giorni fa presso la sala consiliare del Comune di Mesagne, il primo dei quattro incontri previsti sull’educazione alla legalità.
L’iniziativa, organizzata dall’associazione di promozione sociale “Libera”, in collaborazione con l’amministrazione comunale di Mesagne, si pone come obiettivo principale quello di formare la coscienza civile alla legalità. Libera è infatti un ente di formazione riconosciuto dal Ministero della Pubblica Istruzione per la realizzazione di corsi e programmi di formazione sui temi dell’educazione alla legalità democratica e alla cittadinanza attiva e per la certificazione di crediti formativi e professionali in collaborazione con la scuola, l’università e l’associazionismo.
“Costruire delle cittadinanze aprendosi al territorio è lo scopo primario dell’educazione alla legalità” – dichiara Don Raffaele Bruno, rappresentante regionale di Libera, il quale insiste nella necessità di sviluppare un senso di appartenenza al territorio fatto di partecipazione e responsabilità civile concreta affinché certi fenomeni delinquenziali non possano piu’ trovare l’humus adeguato al loro sviluppo. Don Raffaele Bruno ricorda che se in passato tali fenomeni sono nati in Puglia non per produzione del territorio ma perché importati per gli interessi della Camorra, Mafia e ‘Ndrangheta, è anche vero che il tessuto sociale li ha favoriti nell’attecchimento probabilmente perché vi erano già condizioni “mafiogene”. Ma se la Magistratura e le forze dell’ordine hanno svolto un enorme lavoro di smantellamento delinquenziale, il cittadino non è andato di pari passo nel costruire un senso civico in cui impedire il riformarsi del fenomeno mafioso. “La mafia è anche un’organizzazione culturale - sostiene Don Raffaele - il cittadino, in tal senso, ha il compito di individuare quali sono gli elementi che determinano una mentalità mafiosa attraverso l’analisi dei settori sociali in cui tali fenomeni si possono verificare come la famiglia che rappresenta spesso il discriminante tra il bene e il male, per cui ciò che è utile alla famiglia supera l’azione del male, e la religione in cui spesso le pratiche religiose si svuotano del loro vero significato e prendono il sopravvento sulla responsabilità individuale del singolo sostituendosi all’azione in cambio dell’offerta votiva.”
Molteplici, dunque, sono le problematiche e l’impegno necessario per una vera formazione alla legalità che, a partire dalle scuole, insieme alle parrocchie, alle associazioni e alle istituzioni, deve puntare all’azione concreta come esempio reale di una moderna società civile.
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