15/03/2007 - 09:10:00 -
a cura di Redazione
A Mesagne i toni del confronto politico sono piuttosto accesi. Anzi, per dire la verità, divampano, tra le tre differenti formazioni partitiche in una campagna elettorale che si preannuncia lunga ed irta di difficoltà.
Dopo gli strali accusatori lanciati dagli uomini del centrodestra, con a capo il candidato sindaco Vincenzo Incalza, e dagli uomini del movimento “A Sinistra”, con in testa Pompeo Molfetta, circa un presunto sistema di raccomandazioni messo in atto in città dal centrosinistra, adesso scende in campo proprio questa ultima parte politica che, fino ad oggi, ha mantenuto un atteggiamento sobrio e non belligerante. Un atteggiamento che è stato infranto dal partito di maggioranza relativa, i Democratici di sinistra, i quali hanno contrattaccato alle accuse ed hanno posto sul piatto della controversia una serie di circostanze che investono politicamente il candidato sindaco, Vincenzo Incalza.
“E’ evidente che al centrodestra di Mesagne mancano gli argomenti per condurre una sana e costruttiva campagna elettorale. – spiega una nota della segreteria politica - Da qualche mese, infatti, due o tre dirigenti, a turno e con scadenze regolari, scrivono lo stesso comunicato a proposito del cosiddetto “sistema delle raccomandazioni”. Oltre a dimostrare l’inconsistenza ideale e materiale del progetto politico che si vorrebbe alternativo al centrosinistra, salta agli occhi l’ingenuità del candidato sindaco Incalza che, se appena fosse più scaltro, dovrebbe evitare di parlare di quel tema per non cadere in una mortificante sequenza di contraddizioni”.
A questo punto i Ds lanciano una accusa ben precisa all’indirizzo di Incalza che, dicono: “Come difensore civico ha intascato un robusto stipendio mensile per la bellezza di sette anni”.
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