23/06/2006 - 15:47:00 -
a cura di Redazione
Intorno alle 22,00 di ieri sera i motociclisti “Nibbio” della Sezione Volanti, mentre percorrevano via Ponte Ferroviario, venivano chiamati da alcuni ragazzi a bordo di una Renault Clio apparentemente in transito normale.
I giovani riferivano ai Poliziotti che avevano un ragazzo ferito a bordo dell’auto e che erano diretti presso l’Ospedale; immediata scattava l’assistenza degli Agenti che facevano staffetta sino al Perrino, ritenendo trattarsi di una situazione di semplice soccorso pubblico. Poi però presso il nosocomio la vicenda assumeva contorni più preoccupanti.
Infatti accanto al giovane ferito, identificato per F. I., di Brindisi del 1981, presente sul posto vi era una ragazza, conoscente della vittima, la quale raccontava agli Agenti che poco prima, nel mentre si trovava in questa via S. Lorenzo, insieme al ferito, un soggetto sconosciuto sopraggiunto a bordo di uno scooter chiedeva di poter ottenere una sigaretta.
Alla risposta negativa dell’aggredito il malvivente mostrava improvvisa ed innaturale rabbia, iniziando a proferire pesanti frasi ingiuriose nei confronti del F. I. stesso.
Questi reagiva orgogliosamente e per questo nasceva una colluttazione tra i due, a seguito della quale, il giovane sconosciuto, dopo aver prelevato un coltello dall’interno del suo scooter, sferrava due fendenti al ragazzo, ferendolo gravemente. La signorina riferiva altresì che, lo sconosciuto, dopo aver accoltellato la vittima, si avvicinava a lei e minacciandola di riservarle la stessa sorte, la invitava a “non parlare”.
In ordine alle ferite riportate dal malcapitato i sanitari di turno a Brindisi diagnosticavano: “Ferita da arma da taglio in regione emitorace sx con foro al polmone” e trasportavano d’urgenza il ferito, presso l’Ospedale “Vito Fazzi” di Lecce dove i medici, attesa la gravità del caso (poiché il coltello aveva raggiunto il polmone), si riservavano la prognosi.
A seguito delle indicazioni fornite dalla testimone, la Questura di Brindisi, sulla base anche delle conoscenze del territorio e dei soggetti pericolosi, orientava i suoi sospetti come responsabile dell’accoltellamento, su Alessandro Guadalupi di Brindisi del 1972. Dalla descrizione fornita, i Poliziotti del gruppo Nibbio rammentavano di aver sottoposto ad un controllo di routine qualche tempo prima il Guadalupi e per questo riferivano all’Ispettore Capo turno l’indizio individuato.
Veniva così presa la fotografia segnaletica e portata a Lecce da una Volante allo scopo di raccogliere la testimonianza della ragazza che aveva seguito l’amico e che confortava in pieno l’intuizione investigativa degli Agenti, raccontando formalmente l’accaduto e riconoscendo in Guadalupi l’ accoltellatore.
Scattavano immediate le ricerche sia presso l’abitazione dell’aggressore sia con la diramazione delle stesse al Posto di Polizia del Perrino dove poteva darsi il caso che il Guadalupi si fosse recato per le conseguenze dell’ energica difesa della vittima.
In effetti, nei primi minuti della giornata odierna personale del 118, accompagnava presso il locale pronto soccorso il citato Guadalupi, poiché colpito da malore provocato da assunzione di sostanze alcoliche e pertanto si procedeva al suo arresto per l’ipotesi di reato di tentato omicidio ai danni del giovane e violenza privata a disposizione della Procura di Brindisi.
Ad ulteriore supporto circa la responsabilità del Guadalupi, va riferito che nel corso della nottata, personale dipendente, rinveniva e sequestrava, in questo Corso Roma, un ciclomotore Piaggio di proprietà dello stesso Guadalupi. Del coltello, però, nessuna traccia.
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