18/03/2007 - 10:44:00 -
a cura di Redazione
Il candidato sindaco del centrodestra, Enzo Incalza, non ci sta alle accuse mosse dalla segreteria politica dei Democratici di sinistra, circa una complicità nella gestione del potere pubblico, e contrattacca.
“Non so quanti e quali vantaggi il centro sinistra può trarre dalle stravaganti e stizzose dichiarazioni rilasciate dalla segreteria locale dei diessini, con l’intendimento di voler stravolgere e denigrare operosità e realtà di fatti, ampiamente documentati ed a conoscenza di organi istituzionali e direttivi” scrive Incalza il quale aggiunge: “Solo i fatti contano e comunicano più delle vuote parole. E le parole che leggo nella dichiarazione sono una vera vergognosa strumentalizzazione. Eccoci, quindi, miseramente di fronte a quella politica di potere che si discosta di molto dal suo vero e alto significato e, quindi, chiedere alla cittadinanza di voler cambiare modo di far politica vera per me non è una utopia, ma un atto dovuto”.
Poi rivolge le sue attenzioni al segretario dei Ds, Anna Maria Scalera spiegando che: “Forse per deformazione politica è stata informata male. La polemica sulle raccomandazioni non è stata sbandierata dal sottoscritto o dalla Casa delle Libertà, bensì proprio da persone non appartenenti alla coalizione che mi sostiene in questa competizione elettorale, la cui “velenosità” a tutti i costi, da più parti, si vuole attribuire a questa area politica”.
Quindi Incalza snocciola le cifre del suo mandato di difensore civico: “L’accusa di essere “complice” è priva di fondamento perché denota scarsa conoscenza delle norme che disciplinano le funzioni generali e le caratteristiche di un difensore civico, e perché solo gli “sciocchi” non hanno compreso che le mie dimissioni, dopo 4 anni e 6 mesi, erano legate proprio ad una serie di fatti non più condivisibili. Il compenso percepito, non certo “stipendio” e men che meno “lauto”, altro non era che l’indennità prevista dalla legge, per altro non preteso dal sottoscritto che intende la politica quale servizio alla comunità, e che utilizzavo quale rimborso spese per l’attività esterna”.
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