27/06/2006 - 07:20:00 -
a cura di tranquillino Cavallo
Il grano della legalità trebbiato a Mesagne sui terreni sequestrati alle cosche mafiose sta seguendo il suo destino e tra pochi giorni, grazie ad una cooperativa di giovani di Martano, sarà prima trasformato in farina e poi in prodotti finiti come pane e pasta da distribuire sul territorio nazionale con il logo di Libera.
Ma non è tutto poiché il Comune di Mesagne ha riservato per se alcuni quintali di grano con cui realizzerà in loco taralli e friselle da distribuire gratuitamente durante le manifestazioni enogastronomiche dell’estate mesagnese. Ed ancora una parte della farina sarà consegnata ad un convento di suore di clausura di Ostuni per essere trasformata in ostie che saranno distribuite in tutte le chiese della diocesi di Brindisi-Ostuni come testimonianza dell’impegno della Chiesa nella lotta alla criminalità organizzata.
La cultura della legalità, insomma, nonostante gli atti dolosi verificatesi nei giorni scorsi che hanno mandato in fumo la metà del raccolto, continua speditamente sulla sua strada.
Per suggellare tale impegno lunedì 3 luglio il prefetto di Brindisi insieme a don Luigi Ciotti, al sindaco di Mesagne, Mario Sconosciuto, alle associazioni di volontariato, alle forze dell’ordine e, soprattutto, ai rappresentanti di Libera si ritroveranno in contrada Canali, lì dove sono i terreni sequestrati alla criminalità organizzata, per svolgere sull’aia una grande festa di ringraziamento al motto di: “Un raccolto di legalità”.
Inoltre, alle ore 11 il sindaco Mario Sconosciuto siglerà un protocollo di intesa con l’associazione Azim, l’associazione di imprenditori mesagnesi con sede nella zona industriale di Mesagne, con il quale daranno ufficialità all’impegno della lotta alla criminalità organizzata.
Nel pomeriggio la “carovana della legalità” si sposterà a Torchiarolo, altra realtà territoriale in cui sono stati confiscati beni alla mafia, dove si svolgerà un convegno sulla legalità.
“L’amministrazione comunale di Mesagne – spiega il sindaco Mario Sconosciuto - Ha scelto di parlare attraverso una costante denuncia degli avvenimenti delittuosi, ove siano tali, costruendo una fitta rete di intese con le forze dell’ordine e le massime rappresentanze istituzionali dello Stato, in particolare con la Prefettura, attenta e vigile. Sui beni confiscati a Mesagne si è mietuta una semente capace di moltiplicare enormemente i suoi benefici frutti, perché Mesagne non intende tornare indietro e la Comunità, in un contesto di sicurezza partecipata, vuole esprimere le forti potenzialità di sviluppo economico morale, culturale e sociale, senza pagare pedaggi ad alcuno”.
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