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Il presidente Errico e il polo energetico
28/06/2006 - 06:00:00 - a cura di Redazionr
L’Amministrazione provinciale di Brindisi, sin dall’inizio del mio mandato, ha posto come obiettivo primario l’ambientalizzazione del polo elettrico di Brindisi attraverso una sostanziale riduzione dei quantitativi di carbone. La delibera di Consiglio provinciale, approvata nel novembre 2004 con la sola contrarietà dell’ex assessore provinciale del centrodestra, autore delle convenzioni 2002 e 2003, ha espresso totale dissenso rispetto al contenuto di dette convenzioni con Enel ed Edipower, dando mandato al presidente e alla Giunta per la stipula di nuovi accordi che impongano limiti di emissioni massiche, quantità di carbone e potenza di esercizio non superiori a quelli della convenzione 1996, recepita nel DPR 23.4.98. Di fronte alla chiusura assoluta delle aziende produttrici rispetto alla richiesta di riduzione di carbone e produzione, la Provincia, nell’impossibilità di giungere ad alcuno atto convenzionale in qualche modo soddisfacente, ha svolto senza remore e risparmio una continua azione di coinvolgimento nella questione dei Governi Regionale e Nazionale. Dalla Regione Puglia si è in corso di acquisizione di un Piano Energetico Ambientale Regionale che fa finalmente proprie le istanze della Provincia di Brindisi, che ha attivamente collaborato alla stesura dello stesso, con le previsioni di riduzione progressiva della produzione di energia elettrica mediante carbone nella centrale di Brindisi nord e di riduzione del 25% della produzione della centrale di Cerano. Dal nuovo Governo Nazionale, grazie alla coerente e consequenziale attivazione del presidente della Regione Puglia, che ha dato ulteriore autorevolezza alle istanze del territorio brindisino, si attende oggi quello che il Governo del centrodestra non ha dato a Brindisi, e cioè un polo elettrico finalmente sostenibile. Confidiamo nella rapida evoluzione a favore del territorio brindisino del contesto normativo e programmatico in cui finalmente anche ENEL ed Edipower dovranno inquadrarsi. Sino ad allora non si può che auspicare che tutti quanti ricoprono incarichi istituzionali operino sinergicamente perchè questa evoluzione avvenga quanto più rapidamente. Intanto si ritiene un grandissimo successo politico e culturale l’aver coinvolto nella guerra al carbone anche quanti in passato hanno mancato nel determinare un’azione politica efficace contro l’affermazione del sistema-carbone a Brindisi, che solo oggi, grazie all’intervento dell’Amministrazione provinciale e della Giunta Vendola, diventa patrimonio comune. Nelle more delle convenzioni, intanto, l’Amministrazione provinciale ha fatto e continuerà a fare tutto quanto in proprio potere per ridurre l’impatto ambientale del polo elettrico brindisino, acquisendo intanto gli impegni di ambientalizzazione formalizzati dalle aziende in sede di tavolo tecnico (per noi punto di partenza e non certo di arrivo) e soprattutto subordinando ogni atto di proroga di autorizzazioni ad un deciso contenimento dell’impatto ambientale e all’attivazione di controlli finalmente adeguati e a carico delle aziende stesse (per esempio per lo scarico delle acque reflue in mare). Solo in tal modo potrà essere superata la lamentata deregulation, garantita alle aziende dalle regole delle convenzioni del 2002 e 2003 che si intendono modificare.
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