29/06/2006 - 07:22:00 -
a cura di t. Cav.
Più volte si è scritto e letto che la sanità pubblica non è a misura di cittadino. Ma quello che è accaduto ieri ad una novantenne di Mesagne deve far riflettere quanti hanno un ruolo ed una responsabilità nella sanità pubblica.
Sono le ore 7, 30 quando la signora, R. G. di anni 90, è colta da un dolore al braccio sinistro che non gli permette nessun movimento. L’anziana donna inizia a gridare ed a chiedere aiuto. Nell’abitazione arriva un’equipe del 118 i cui soccorritori sospettando un probabile infarto così gli assegnano il Codice rosso e trasferiscono la signora nell’ospedale “Perrino” di Brindisi dove è sottoposta ad un elettrocardiogramma che scongiura, fortunatamente, tale prima diagnosi. Così, alla signora è assegnato il codice giallo ed inizia la sua odissea nel peregrinare nella cittadella della sanità per sottoporsi a vari accertamenti e visite specialistiche.
I parenti, in particolare, hanno lamentato una gestione poco attenta dei barellieri con tempi di intervento piuttosto lunghi.
Inoltre, giunta nel reparto, la signora avrebbe chiesto di poter urinare. Qui, secondo il racconto dei parenti, una infermiera piuttosto affaccendata avrebbe invitato gli stessi a provvedere direttamente ai bisogni della congiunta andando a prendere pala e guanti dalla toilette.
Inutile dire che i parenti si sono rifiutati di adempiere a tale compito perché convinti che l’intervento dovesse essere messo in atto dal personale sanitario del reparto.
Tuttavia, al termine di una convulsa giornata la novantenne di Mesagne, cui sembra essere stata diagnosticata una sospetta micro frattura, è stata ricoverata presso il reparto di Oculistica, in cui è stato trovato un letto disponibile, pur rimando in carica a quello di Geriatria.
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