29/06/2006 - 18:00:00 -
a cura di Terry De Pedro
“La Coldiretti Puglia non condivide l’apertura della Regione agli impianti eolici, anche se la determinazione dei Comuni con l’approvazione dei Piani Regolatori per gli Impianti Eolici comporta un’assunzione di responsabilità proprio delle amministrazioni comunali nella governance e nello sviluppo del proprio territorio. La preoccupazione è che si creino foreste di pali eolici – dopo la moratoria scattata il 10 agosto 2005 – che comprometterebbero l’immagine dei prodotti agroalimentari tipici regionali che hanno nella bellezza e naturalità dei luoghi di origine un evidente valore aggiunto, oltre ad una immediata riconoscibilità”. E’ il commento del Direttore della Coldiretti Puglia, Giuseppe Brillante, in merito alla presentazione del Regolamento sull’Eolico in vigore dal 1° luglio prossimo.
“Infatti, temiamo che il territorio regionale – continua Brillante – non abbia una uniformità di programmazione che deve essere garantita dalla Regione al fine di non rischiare comportamenti e decisioni difformi di Comuni limitrofi. Esistono casi emblematici in cui lo scempio perpetrato è di tale rilevanza e gravità da modificare in maniera radicale e sconcertante il contesto ambientale, minando i valori più specifici del paesaggio antico, rurale e naturale. Positivo, invece, il giudizio sul mini eolico, unico strumento che non deturpa il territorio”.
Fino al 2002 sono state realizzate centrali eoliche, tutte nel foggiano, per un totale di 377 torri per una potenza complessiva di 220 Mw installati e senza alcuna valutazione di carattere ambientale. Dal 2002 al 2004 sono stati proposti ai Comuni pugliesi altri 37 progetti per centrali eoliche per non meno di ulteriori 700 torri e non è dato sapere quanti altri progetti siano, in realtà, stati presentati direttamente alla Regione Puglia. Per non parlare dei conti economici: per il solo bando 2002 della legge 488/92 – per il solo settore industriale e nella sola Puglia - le società eoliche sono state riconosciute beneficiare di fondi pubblici per 52.735.000 euro, senza alcun riscontro occupazionale per la regione. Presentate, tra l’altro, istanze per centinaia e centinaia di aereogeneratori nel Salento, a Cerignola, ad Ascoli Satriano, a Serracapriola, a Lucera, nella Murgia, nell’arco jonico e sul gargano.
|
DemoAgency