11/07/2006 - 08:14:00 -
a cura di Redazione
La Banca AntonVeneta-Banca Popolare Jonica di Mesagne è munita di due telecamere esterne di controllo. Una posizionata in via Manfredi Svevo con visione su piazza Garibaldi. L’altra è posizionata per controllare l’ingresso dell’istituto di credito. Sarebbe stata quella posizionata in via Manfredi Svevo, a pochi metri dall’auto del direttore, che potrebbe aver ripreso il piromane.
Le indagini degli investigatori sono partite da lì. Infatti, appena sono giunti in banca i poliziotti hanno chiesto al direttore la cassetta con le registrazioni. Dalla visione delle immagini si potrà capire bene cosa è accaduto ieri pomeriggio alle ore 14,30 in via Manfredi Svevo. Chi ha messo fuoco all’auto e, soprattutto, utilizzando quale tecnica incendiaria. E’ solo questione di ore.
Per questo, sul volto degli investigatori si legge un certo ottimismo giacché sperano di giungere presto alla conclusione delle indagini. Le volanti sono partite con gli agenti a bordo in più direzioni. Si capisce bene che in mano hanno elementi certi su cui pianificare l’intera vicenda. A coordinare le indagini c’è l’ispettore capo, Angelo Elia, che solo domenica scorsa ha messo a segno un’altra operazione smascherando un’organizzazione delinquenziale dedita alla truffa di natanti marini.
Il direttore della banca, vittima del gesto intimidatorio, è stato immediatamente condotto in commissariato per essere ascoltato sui fatti ma, soprattutto, per vedere insieme ai poliziotti i fotogrammi che la telecamera ha impressionato sul nastro magnetico. Da quelle immagini il funzionario potrebbe riconoscere l’autore del gesto. E mettere gli investigatori nella giusta direzione.
Per questo motivo le indagini proseguono serrate e nel massimo riserbo. Gli investigatori non si lasciano sfuggire neppure un sibilo. Sanno bene che ogni parola sfuggita potrebbe favorire i piromani ed allungare i tempi della giustizia.
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