13/07/2006 - 07:30:00 -
a cura di Redazione
Le dimissioni del consigliere Raffaele Peciccia, in forza all’Udc, dalla carica di assessore e vicesindaco del Comune di Carovigno hanno provocato un terremoto politico nel piccolo centro brindisino.
Ormai sono un contro l’altro armati. L’altro è naturalmente l’onorevole Mimmo Mele destinatario del lungo “testamento olografo” stilato dal Peciccia prima delle dimissioni.
Le motivazioni del gesto sono tutte nelle prime righe della lettera di dimissioni in cui Peciccia ha evidenziato una: «Gestione monocratica dove la regola dell'assenza del dibattito e del confronto impedisce la stessa crescita di una classe dirigente adeguata e all'altezza degli impegni che la collettività si attende». E giù a sciorinare una serie accuse e situazioni spiacevoli verificatesi, a suo dire, nell’Udc.
Per rimarcare le accuse Peciccia invia una copia delle dimissioni direttamente al presidente nazionale dell’Udc, Lorenzo Cesa. Nella missiva, tra l’altro, Peciccia evidenzia che: «Da diversi mesi, come d'altronde tantissimi altri membri dell'Udc che hanno assunto prima di lui analoghe decisioni, denunciato e stigmatizzato la gestione privatistica e monocratica del partito nel quale gli organi deliberanti e gestionali sono ridotti a meri organismi di partecipazione finalizzata alla presa d'atto di decisioni già assunte in altre sedi».
La risposta e l’attacco di Mele non si fa attendere ed è duro verso il suo “ex” amico di partito.
“E’ singolare – spiega l’onorevole Mele - che egli sostenga di aver lasciato le deleghe ed il Partito dopo averne constatato una “gestione privatistica”. Singolare considerata la sua totale assenza dal Comune in questi anni. Paradossale la sua analisi della politica Udc in provincia, politiche che ha in questi anni hanno fatto crescere dappertutto i consensi. Non credo che questi risultati si possano ottenere con gestioni privatistiche. Comprendo che l’ex assessore faccia fatica a capire il valore della politica fatta sul territorio considerato che in questi anni mai è sceso in strada per una campagna elettorale e che ha sempre tratto giovamento dall’impegno dei tanti ragazzi dell’Udc che ad ogni campagna, per spirito di appartenenza, hanno dato tutto anche per lui. Irriconoscenza e furbizia. Irriconoscenza proprio verso il partito che lo ha sempre sostenuto e furbizia per le dimissioni sulla carta stampata volte esclusivamente a coprire un ritiro di deleghe per il venire meno di una fiducia nei suoi confronti. L’ex assessore Peciccia per rispetto all’elettorato deve dare anche le dimissioni da consigliere provinciale. Vedremo se così sarà o se assisteremo ad un passaggio a sinistra, magari nella Margherita, alla faccia degli “interessi della collettività”.
Immediata la posizione dei ds, Margherita, Pci, Prc i quali in una nota hanno sottolineato: “La scelta del vice sindaco Peciccia di lasciare l’incarico e il suo partito, l’Udc, è la ulteriore testimonianza della crisi politica e amministrativa ormai irreversibile in cui versa la maggioranza che regge il Comune”.
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