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Brindisi si prepara al Festival del Blues
21/07/2006 - 05:59:00 - a cura di Redazione
Nell’ambito della rassegna “Brindisi d’Estate”, domani, sabato 22 e domenica 23 luglio, avrà luogo la nona edizione del “Festival del Blues 2006”, il tradizionale ed atteso appuntamento estivo. Entrambe le giornate si terranno in Piazza Santa Teresa, con inizio alle ore 21.30. Di seguito il programma: 22 luglio: - Dagored (Blues acustico da Chieti) - Li'l Brian And The Zydeco Travelers (Gruppo Zydeco dal Texas) - Fabio Treves Blues Band (la storica blues-band italiana) 23 luglio: - Dr.Sunflower Jug Band (Il blues.... la medicina di Dr.Sunflower) - Chicago Blue Revue (blues&swing anni ’40 e ’50 da Pistoia) - Thornetta Davis (da Detroit – USA) DAGORED: Hanno iniziato a suonare nel 1998. Il nome Dago Red, preso in prestito da un libro di John Fante, oltre al significato bacchiano di vino rosso, ne ha un altro più emblematico che indica il modo dispregiativo con cui gli americani di inizio '900 chiamavano gli immigrati di origine italiana. Volendola definire, la musica che propongono possiamo chiamarla “Blues 'n Roots”. Loro obiettivo: ricercare ed esportare il blues e tutte le culture musicali ad esso vicine. Sono una band acustica con gli strumenti della strada, luogo principale della musica popolare. LI'L BRIAN AND THE ZYDECO TRAVELERS: La musica zydeco, localizzata in Louisiana e di tradizione creola, dalle sue origini è fortemente caratterizzata dalla fusione di diverse musiche tradizionali nel suo genuino spirito folk ed, al contempo, destinata alla contaminazione. Ricordiamo che negli anni vari bluesman, quali Leadbelly e Lightnin' Hopkins, hanno eseguito brani ispirati dal repertorio zydeco e, dall'altra parte, capiscuola come Clifton Chenier hanno sperimentato la varietà degli altri stili popolari come R'n'B e country. All'interno di questa tradizione eclettica, si collocano oggi fenomeni come Li'l Brian che, partendo dalle basi poste da Chenier e Delafose, allarga la visione tradizionale alle moderne influenze del funky, dei vari generi pop e del R'n'B. L’energetica fusione risulta in una vera esplosione di ritmi e di irrefrenabile groove, che ci riportano in pieno allo spirito “dance” della musica zydeco e cayun. Dall'età di quindici anni, Brian Terry prende confidenza sia con la fisarmonica che con l’accordeon diatonico ed inizia ad esibirsi al Continental Ballroom di Houston, il tempio dello zydeco in Texas. Grazie al suo legame con la famiglia del grande Geno Delafose, ha molte opportunità di apprendere tutto ciò che la tradizione della Louisiana può trasmettere in termini di fisarmonica e washboard. Ma sin dagli esordi, con “Fresh” per la celeberrima etichetta Rounder, Brian non si rivolge solamente ad un ambito tradizionale, iniziando subito a seguire le orme di uno dei gruppi da cui trae maggire ispirazione: Buckweath Zydeco, riconoscendo a Stanley “Buckweath” Dural il merito di aver influito grandemente sul corso dell'evoluzione della musica zydeco. Con la sua giovane formazione di Houston, che include il fratello Patrick Terry alla chitarra, Brian si inserisce a pieno titolo in quell’evoluzione e ci ripropone la propria ricerca personale, ben rappresentata nel lavoro “Z-Funk” sempre su Rounder. Con questo lavoro, e con l'incessante attività dal vivo, gli Zydeco Travelers consolidano la propria reputazione di gruppo più innovativo oggi sulla scena internazionale che afferma la propria identità nel rispetto delle sue tradizioni e con una decisa attenzione alle influenze contemporanee. Cinque elementi: chitarra, basso, batteria, accordeon, washboard. FABIO TREVES BLUES BAND: La TREVES BLUES BAND è la band storica del “blues made in Italy”. Nata nel 1974 su iniziativa dell’armonicista milanese Fabio Treves, è stata la prima band italiana a proporre un genere musicale che sembrava avere radici tanto lontane ma che era capace di coinvolgere tanto pubblico. La TBB ha incarnato sino da allora la passione ed il feeling che sono gli ingredienti base del blues insieme all'amore per questa musica che è stile di vita, libertà e valori umani. Nel 1978 la band si esibisce prima di Charlie Mingus e nel luglio 1979 è memorabile l'esibizione al Vigorelli di Milano come supporter di Peter Tosh. Nel 1980 avviene l'incontro con il grandissimo e compianto chitarrista americano Mike Bloomfield, con cui la TBB registra un "live" al Palasport di Torino. Nel 1988 Treves e la sua band fanno da supporter nei tour italiani del grande armonicista chicagoano James Cotton, dell' indimenticabile Stevie Ray Vaughan e del pittoresco Little Steven della E Street Band. Nel 1988 Treves corona il suo più grande sogno: conoscere e suonare con il suo mito Frank Zappa. Zappa (che cita Fabio nella sua autobiografia ufficiale definendolo "un anarchico") lo invita a suonare insieme a lui nei concerti di Milano e Genova: un'esperienza incredibile. Sempre nel 1988 c'è la registrazione di un bellissimo album dal titolo “Sunday's blues”,ricco di ospiti illustri come Chuck Leavell,Pick Withers e Dave Kelly. Un altro disco che ci piace ricordare è il Live del 1992 con il bluesman texano Cooper Terry, con cui Fabio ha dato vita per anni ad un fortunato sodalizio musicale. Un altro momento saliente della storia della TBB è la partecipazione nel 1992 al "Beale Street Music Festival" di Memphis - Tennessee - dove, unica band europea presente,si esibisce per tre sere condividendo il palco con leggende del blues come Buddy Guy,Johnny Winter, Kim Wilson, Koko Taylor, Al Green, Lonnie Brooks e James Cotton. Nel 1999 la TREVES BLUES BAND incide per la Red&Black Records il CD “JEEPSTER”, che dà il titolo all'omonimo fortunato tour della band. Nel 2001 esce “BLUES AGAIN”, l’undicesimo lavoro discografico, prodotto artisticamente dal chitarrista genovese Paolo Bonfanti. Ma Fabio Treves ha al suo attivo tantissime altre collaborazioni con vere e proprie leggende del blues, con cui ha suonato nel corso della sua carriera: Sunnyland Slim, Johnny Shines, Homesick James, Willie Mabon, Billy Branch, Dave Kelly, Paul Jones, Alexis Korner, Bob Margolin, Sam Lay, Louisiana Red, Pat Grover, Gordon Smith,Son Seals, Eddie Boyd. Il baffuto armonicista ha collaborato anche con molti musicisti italiani suonando nei loro dischi. Ne citiamo alcuni: Branduardi, Bertoli, Grignani, Finardi, Panceri, Baccini, Conte, Mina, Graziani, Ferradini, Cocciante.... Numerose sono le trasmissioni televisive alle quali la TREVES BLUES BAND ha partecipato nel corso degli anni, da “L'altra domenica” a DOC” a “Quelli della notte” (storici programmi di Renzo Arbore), da “Segnali di fumo” di Videomusic a “Showcase” a “Good vibrations” e “Crossroads” (di cui esegue la sigla) su Tele+. E' di Treves anche la sigla “Fuorigiri” dell'omonimo programma di Rai Radio 2. Fabio Treves è anche l'apprezzato conduttore di due trasmissioni blues: "Blues Express" su ROCK FM e "Life in blues" su LIFEGATE Radio. La collaudata formazione della band è da anni la seguente: FABIO TREVES - armonica e voce ALE KID GARIAZZO - chitarra e voce TINO CAPPELLETTI - basso MASSIMO SERRA - batteria Con questi musicisti Fabio Treves ha inciso il suo ultimo CD dal titolo “Bluesfriends”, uscito nel maggio 2004, che vede la partecipazione di alcuni prestigiosi ospiti. Oltre a Paolo Bonfanti, l’amico chitarrista genovese che è anche il produttore artistico del disco,nel CD compaiono infatti anche Chuck Leavell,leggenda degli Almann Brothers e tastierista di Clapton e dei Rolling Stones, Willy De Ville, Roy Rogers,apprezzato virtuoso di chitarra slide,produttore di molti famosi artisti americani, JOHN POPPER, armonicista leader dei Blues Traveler, Linda Gail Lewis, pianista cantante sorella del mitico Jerry Lee e collaboratrice di Van Morrison ed infine Mike Bloomfield, indimenticato chitarrista,in un prezioso e inedito documento storico del 1980 che lo vede al piano e voce accompagnato da Fabio all'armonica. Nel CD ci sono brani nuovi scritti dallo stesso Treves, da Gariazzo, da Bonfanti, oltre a un pezzo di Roy Rogers e ad alcuni storici blues. Il titolo è la sintesi del Treves-pensiero, semplicemente amici del blues, di chi ha voluto suonarlo,di chi lo ha amato, di chi ancora con tenacia e passione lo diffonde,con la voglia di sentirsi parte di una musica bellissima e intramontabile..... DR.SUNFLOWER JUG BAND: .....Il Blues........La medicina di Doctor Sunflower.......I Rimedi indiani di Doctor Kerr......L'elisis Jack Rabbit di Doctor Lewis. Agli albori del Blues i ‘medicine show’ erano spettacoli itineranti molto in voga nel sud degli Usa: un “dottore” e la sua compagnia raggiungevano con un carrozzone le zone rurali per vendere “l'ultimo portentoso ritrovato medico”, capace di curare tutto e niente. Della compagnia facevano parte almeno un musicista-cantante ed un ballerino-saltimbanco che avevano il compito di incuriosire la gente, superarne la diffidenza e far sì che intorno al carrozzone si raccogliesse un vasto pubblico. A quel punto il "dottore" faceva il suo di spettacolo: da consumato imbonitore, magnificava le proprietà della sua "medicina" e convinceva i presenti ad acquistarla. Poteva trattarsi di un elisir per ogni tipo di dolore o malattia, di un sapone speciale per curare affezioni della pelle o la forfora, di un balsamo per i dolori ai piedi...comunque, anche se assolutamente inutili, nella quasi totalità dei casi le "medicine" erano innocue. I medicine show rappresentavano un'ottima opportunità di lavoro per il musicista di Blues. Inoltre costituivano l'unico valido mezzo di diffusione e scambio di idee musicali all'interno di aree rurali, almeno fino all'avvento di radio ed industria discografica che si verificò a partire dagli anni '20....Nel 1954 c'era ancora una compagnia con un gruppo di jazz ed alcuni ballerini che girava tra il Mississippi e l'Alabama vendendo una "medicina" fabbicata su brevetto chiamata Hadacol. In repertorio brani tradizionali pre-blues, ballate come “Ella Speed” o “Frankie and Albert”, repertorio Jug Bands con “Overseas Stomp” e “Sellin' that stuff"” e ancora tanto blues. CHICAGO BLUE REVUE: Nata come rappresentanza musicale dell' associazione culturale "Blue Chicago" di Pistoia, il progetto Chicago Blue Revue prende il via nel novembre 1997. Composta da cinque musicisti provenienti per estrazione e formazione da precedenti esperienze blues, r&b e soul, intende rappresentare ed evidenziare la spettacolarità di uno stile musicale fino ad oggi ricondotto a posizioni circostanziate e di nicchia. La Chicago Blue Revue, ripropone in chiave contemporanea un' eccitante miscela di suoni e colori filtrata nell' autentico Chicago Style anni '50, nel vintage r&b californiano arricchito di accenti swing e rock'n'roll. Originalità e freschezza interpretativa sono alla base del loro spettacolo, portato in giro con successo nel circuito delle rassegne specializzate e nei club di tutta la penisola con presenze al Tenax e Pongo di Firenze e al Big Mama di Roma. Invitati negli studi Rai di Roma, hanno tenuto due esibizioni dal vivo in diretta nello storico programma radiofonico Stereonotte. Chiamati a far parte della compilazione "2120 Michigan Avenue, Chicago Italia", tributo alla leggendaria etichetta statunitense Chess Records, edita in CD dal Manifesto, si sono distinti in qualità di house band nei concerti di Reggio Emilia, Roma e Firenze. Il 1999 saluta l'uscita del loro primo CD pubblicato dall' etichetta "Il popolo del blues" diretta da Ernesto De Pascale. La Chicago Blue Revue offre uno spettacolo unico, consolidato dalle singole esperienze e enfatizza l' attuale forte rinascimento del blues in Italia. La Chicago Blue Revue non presenta il solito concerto di blues ma un vero spettacolo destinato a superare i confini e ad affermarsi ovunque grazie alle molte relazioni che la formazione ha stretto nel corso delle rispettive carriere con importanti e qualificati artisti internazionali. Brindisi, 21 luglio 2006
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