05/08/2006 - 08:30:00 -
a cura di Redazione
Il dodici luglio scorso è stata inaugurata sia la sezione messapica del nuovo “Museo del Territorio” di Mesagne che una serie di iniziative culturali satelliti le quali hanno richiamato, in pochi giorni, centinaia di visitatori, tra studiosi e semplici curiosi. Tra le varie iniziative in cartello l’amministrazione comunale ha ritenuto di proporre l’iniziativa di un gruppo teatrale che si ispira ai Messapi, la “Libera Compagnia Teatrale” di Aradeo, diretta da Michele Bovino che il 7 agosto si esibirà in piazza Orsini del Balzo. Lo spettacolo si ispira al libro di Fernando Sammarco: “I Leoni di Messapia”. Esso mette in scena il giuramento dei principi di Sallentia, i quali diedero vita alla famosa dodecapoli; farà rivivere l’ amore contrastato tra una principessa di Mesagne, promessa sposa di un re ed un giovane principe di una vicina città messapica. Rivedremo i riti sacrificali e religiosi dei Messapi, ed in particolare la danza di alcune sacerdotesse sacre, Le Nereidi, le quali danno il nome allo spettacolo.
Visibilmente soddisfatto Domenico Urgesi, direttore della biblioteca ed autore della riapertura dell’unicum messapico il quale ha coordinato, negli ultimi mesi, l’organizzazione conclusiva del nuovo allestimento. “Questo nuovo percorso – sostiene Urgesi – mette in luce la vera importanza di Mesagne in epoca messapica. Sono esposti i reperti ritrovati in via Castello: tre stele monumentali risalenti a oltre 2500 anni fa e vari corredi tombali datati tra 2400 e 2100 anni fa. Uno di questi corredi funerari, comprendente anche i resti dello scheletro, è stato perfino ricostruito idealmente così come era stato deposto nella tomba. Gli esperti attribuiscono alle stele un’importanza fondamentale, poiché su di esse sono scolpiti dei carri e delle armi, a rappresentare insieme la potenza economica e militare dei personaggi sepolti. Quelle stele erano state erette per ricordare ai superstiti l’importanza dei defunti e della loro famiglia. E non a caso il simbolo del nuovo Museo è un cavalluccio: il cavallo era un animale fondamentale per l’economia dei Messapi, ed un cavalluccio-giocattolo è il primo reperto che si può ammirare nella prima sala del Museo. Inoltre – conclude il direttore - altri elementi importanti sono sia i vasi che i gioielli ritrovati. La ricchezza di questi corredi è un indizio molto serio che in via Castello già 2500 anni fa vi fosse l’acropoli di Mesagne”.
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